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    Cronaca
    29 Ottobre 2024
    Viterbo – Capofacchino di Santa Rosa, una poltrona per due tra Aspromonte e Rossi
    Aspromonte verso il ruolo di capofacchino dopo aver sostituito Rossi durante il trasporto di Dies Natalis

    VITERBO – Tutti ne parlano nella città, ancora di più lo si fa tra gli stessi facchini di Santa Rosa dove – al termine della recente assemblea del Sodalizio – ne è uscito uno scontro a due tra Sandro Rossi e Luigi Aspromonte per accaparrarsi il ruolo di capofacchino.

    Un ruolo, quello di quest’anno, che Rossi ha dovuto “cedere” in seguito al malore riportato pochi giorni prima del trasporto. Aspromonte, subentratogli, sembra ora in lizza per mantenere tale titolo, nonostante Rossi vorrebbe giustamente una sua rivalsa, almeno per il 2025.

    Sempre in occasione dell’assemblea, Rossi ha “finalmente” fatto le congratulazioni ad Aspromonte. Queste infatti non erano arrivate subito dopo il trasporto e nemmeno nelle settimane successive, dopo il recupero del capofacchino e il termine della sua convalescenza.

    Rossi, a ogni modo, ha ammesso “l’errore” e si è scusato davanti a tutti i facchini, congratulandosi con l’amico sostituto-capofacchino che in extremis è riuscito a dirigere un trasporto coi fiocchi, per di più dinnanzi a una macchina tutta nuova: Dies Natalis.

    Proprio questo successo sta facendo salire il nome di Aspromonte come prossima guida dei facchini.

    Nell’assemblea del 26 ottobre – come per confermare il loro appoggio ad Aspromonte – i facchini hanno votato per la cancellazione del vincolo dei due mandati con un voto decisamente netto: 175 favorevoli, appena 11 contrari e 4 astenuti. Una scelta verso la quale Rossi si era espresso contrario. Una votazione che, a conti fatti, suona come una “sfiducia” nei confronti della sua leadership.

    La votazione del nuovo capofacchino, quella vera e propria, non avverrà però prima di febbraio 2025. Poco più di tre mesi: questo è il termine entro il quale il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini dovrà cercare di portare la pace tra i suoi, appoggiando l’una o l’altra parte e senza che questa decisione possa risvegliare vecchi malumori.