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    30 Ottobre 2024
    Masters 1000 Parigi, totale disfatta azzurra: italiani tutti fuori al primo turno
    Non solo i romani: niente da fare per Arnaldi che susseguono i disastri di Fognini e Sonego, clamorosa l'eliminazione di Musetti

    Difficilmente negli ultimi anni ricordiamo un Masters 1000 così disastroso per lo sport azzurro. A Parigi Bercy infatti, nemmeno chiuso il primo turno e pensate stiamo solo parlando dei trentaduesimi, fuori tutti gli italiani. Dopo il ritiro di Sinner, il più prestigioso, fioccano a macchia di leopardo tutte sconfitte. Partendo dal numero uno al mondo, il presunto virus non gli comporterà assenza nei grandi appuntamenti di fine anno, come le ATP Finals, vero e proprio mirino. Anche in questo caso è sembrata una scelta piuttosto calibrata. E Jannik ha già abituato a questo tipo di decisioni. Sinner non è stato l’unico azzurro costretto a rinunciare: come abbiamo spiegato ieri anche Flavio Cobolli ha dovuto annunciare il forfait per il problema alla spalla che si porta dietro dal 500 di Vienna di settimana scorsa. E, a proposito di capitolini, come narrato, ingenuità e discontinuità sono già costate care ad un martello a dispetto della prima parte del 2024 tornato a battere tutt’altro che forte: già fuori ai trentaduesimi con l’australiano Poporyn. L’eliminazione di Berrettini susseguiva quelle del lunedì, i disastri di Fognini e Sonego, col ligure che a dispetto del martello di resurrezione proprio non ne vuole sentire parlare e dopo aver superato i preliminari a cavallo del weekend scorso s’arrende due a zero al kazako Bublik. Sconfitto per due set a zero anche Lorenzo Sonego, fuori al primo turno come a Vienna: stavolta a far la voce grossa è uno dei Re dei piccoli 250 del 2024 come il cileno Nicolas Jarry. Le grandi speranze azzurre vertevano sul martedì, che non vedeva in campo soltanto Berrettini, bensì pure il secondo miglior italiano del momento, Lorenzo Musetti. Bene, tradisce anche il carrarino che, forse provato da Vienna, si fa subito buttar fuori dal tedesco Struff. L’ultima piccola speranza era Matteo Arnaldi, l’ultimo dei mohicani azzurri: anche in questo caso niente da fare, troppo Rune, doppio 6-4 e due set a zero.