Avevamo già descritto ieri il clima che si respira a Trigoria negli ultimi giorni. Nelle ultime ore. Dopo la disfatta di Firenze, punto più basso ed esplosione ambientale della transizione Juric. A confermarlo, stavolta, come sempre senza peli sulla lingua, lo stesso diretto interessato. Che in molti ne parlano come qualcuno all’ultima spiaggia, come se contro il suo Toro, club con cui ha lavorato tre anni fino a giugno scorso, si giocasse il suo futuro. O si riparte, o la proprietà americana sembra pronta a fare altre scelte. Anche perché i Friedkin, tra l’altro, qualche pupillo per la Roma, magari estero, lo nutrono, si guardi Terzic, se a quanto pare non si voglia manifestare ammissione di colpa e quindi scuse fronte De Rossi. Ma Juric, tutto di un pezzo come se niente succedesse o nessuno chiacchierasse attorno a sé, va dritto per la sua strada: “Se penso all’esonero? Assolutamente no, non mi preoccupo minimamente, faccio il mio lavoro, quel che succede succede, consapevole di ciò che ho fatto bene e ciò che potevo far meglio. Ho parlato con la proprietà, abbiamo contatti, ci siamo ben confrontati”. E poi giungiamo all’apertura, alle discussioni, ai litigi, che proprio ammette, lui, croato d’un pezzo, senza peli sulla lingua, indipendentemente da quelle che possono esser le conseguenze ammettendo alla stampa certe sfumature: “Sono stati giorni di litigi, anche pesanti, ma meglio che siano successi. Meglio che sia uscito fuori tutto l’accumulato che volevamo dirci. In questi due giorni siamo di conseguenza riusciti a riaddrizzare la barca, almeno a livello di pensiero di ciò che bisogna fare, sia me che la squadra. Il mio carattere preferisce scontro per andare a testa alta, altro che chiacchiere dietro le spalle. Per me è tutto chiuso, zero a zero, si riparte alla grande: li ho visti convinti. Meglio che sia successo tutto a Firenze: è stato meglio perdere così che soltanto uno a zero e tenersi le cose dentro, avremmo semplicemente rinviato il problema. Ci siamo detti la verità, all’inizio in maniera più violenta poi in maniera più ragionevole, ma tutto ciò di cui abbiamo discusso resta naturalmente nello spogliatoio”. Senza peli sulla lingua, dunque. Ammettendo tutto, senza specificare i contenuti. Tensione. Discussione. Ma Juric sostiene che la scintilla e svolta, sostanzialmente, dopo questi confronti siano scattati. Da domani la risposta: come sempre, parola al campo.
Sport
30 Ottobre 2024
Polveriera AS Roma, clamorosa ammissione Juric: “Discussioni forti, ma voltiamo pagina”