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    31 Ottobre 2024
    Furto banche dati, silenzi e qualche ammissione: prime crepe nel gruppo

    (Adnkronos) – I quattro arrestati, ai domiciliari, accusati di far parte della presunta associazione a delinquere accusata di dossieraggi illeciti, non rispondono alle domande del gip di Milano Fabrizio Filice, ma fanno dichiarazioni spontanee, promettono di chiarire la propria posizione davanti al pm della Dda Francesco De Tommasi – presente agli interrogatori -, ma offrono anche le prime crepe in quello che agli atti viene descritto come un gruppo spregiudicato che con le sue attività costituisce “un serio pericolo per la sicurezza e la personalità dello Stato”.

    Al settimo piano del Palazzo di giustizia stamane le telecamere sono schierate su entrambe i lati del piccolo corridoio dove c’è la porta del giudice. Il rituale si ripete rapido e identico per gli indagati ai domiciliari. Il primo a non rispondere è l’esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci. “Chiarirò non appena avrò un quadro completo degli atti dell’inchiesta. Da quello che ho letto ci sono delle esagerazioni perché si rappresentano fatti che sono impossibili dal punto di vista empirico”, rispetto alla possibilità diretta di ‘bucare’ il sistema informatico Sdi, è il senso delle sue brevi dichiarazioni.

    Si tratta, in parte, della stessa difesa dell’ex superpoliziotto Carmine Gallo (gli avvocati Antonia Rita Augimeri e Paolo Simonetti difendono entrambi), uno degli uomini ritenuti al centro del presunto sistema illecito la cui finalità era creare report, anche falsi, a pagamento. “Ho sempre rispettato la legge e lo farò anche ora. Sono stato un servitore dello Stato, ho sempre rispettato l’autorità giudiziaria e lo farò anche in questa occasione. Proverò a difendermi dopo aver letto la mole imponente di atti” le frasi dette al giudice. Gallo non fugge gli sguardi dei giornalisti che conosce da anni, avendo lavorando a lungo alla squadra Mobile ed essendo tra i massimi esperti di criminalità organizzata, e pronuncia solo poche parole a fatica”…è la vita…”.

    Nessuna ammissione davanti al gip di Milano per l’imprenditore reggiano Giulio Cornelli, che rende dichiarazioni spontanee: “Chiarirò tutto quello che potrò chiarire, voglio uscire” da questa storia e “tagliare con ambienti che non mi riguardano”, il senso delle dichiarazioni. Difeso dall’avvocato Giovanni Tarquini, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha annunciato l’intenzione di spiegare la sua posizione al pm della Dda.

    Tace quindi Giuliano Schiano, il finanziere della Dia di Lecce colpito, insieme al poliziotto Marco Malerba, da misura interdittiva della sospensione dal servizio per 6 mesi, perché avrebbero eseguito, secondo la tesi accusatoria della procura di Milano, un “rilevante numero” di accessi abusivi a richiesta degli arrestati. Malerba, in servizio a Rho, è l’unico che ammette le accuse. “Sì ho fatto gli accessi, ci scambiavamo favori. Era il mio ex capo e non sono riuscito a dire di no”. Un reato che avrebbe commesso visto il suo legame con l’ex capo Gallo.

    Ad aprire una crepa sulla presunta associazione che aveva come base la società Equalize (socio di maggioranza è Enrico Pazzali, indagato) è l’investigatore privato Massimiliano Camponovo. “Sono preoccupato, temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia. Avevo percepito che dietro a questo sistema c’era qualcosa di oscuro quindi a un certo punto sono stato al mio posto. Mi passavano i dati e facevo i report” è il senso delle dichiarazioni spontanee rese dall’uomo ai domiciliari al gip Filice. Per i quattro arrestati, e per qualche altro indagato, la procura ha chiesto al Riesame un inasprimento della misura, ma l’udienza non è ancora stata fissata.

    Un bar vicino al Palazzo di Giustizia di Milano e un’identità nascosta. Nasce con un pedinamento nell’estate del 2022 l’inchiesta che ha portato a smantellare la presunta associazione per delinquere.

    L’incontro, in un cafè vicino a piazza Fontana, è tra una persona legata alla criminalità organizzata lombarda e “Carmine” poi identificato come Carmine Gallo, amministratore delegato della società investigativa Equalize, al centro del presunto spionaggio illegale, ex poliziotto della squadra Mobile di Milano, tra i massimi esperti di criminalità organizzata. Dalle attività tecniche su “omissis” emerge un’utenza telefonica intestata fittiziamente a una donna biolorussa e “i tabulati permettono di ricostruire come nel 2020 Gallo avesse avuto contatti con l’utenza telefonica intestata ed in uso a Marcello Dell’Utri” si legge in un’informativa dei carabinieri tra gli atti di indagine.

    “Tra i principali contatti – si legge ancora – vi sono numeri di telefono intestati e in uso anche a numerosi soggetti pluripregiudicati e legati alla criminalità organizzata. L’utenza è inoltre relazionata ad una serie di altre utenze intestate alle più svariate persone fisiche e giuridiche, in particolare a numerosi numeri di telefono di servizio di personale di Polizia di Stato e Arma dei carabinieri”.

    Ci mancava lo show cooking di Emanuele Minghella, il prezzemolino della Perla, per chiudere in bellezza il 2024. Il sempre presente presidente del consiglio comunale di Santa Marinella si è dimostrato imbattibile nel rigirare le frittate. Di seguito alla bordata che gli ha servito in mattinata Stefano Marino, che ha denunciato pubblicamente un abboccamento tra lui e l’ex Sindaco Roberto Bacheca pur sbagliando la sua collocazione temporale, Minghella ha replicato invertendo l’ordine dei fattori, reclamando il fatto di essere stato cercato quale pungolo per defenestrare l’ormai stanchissimo Sindaco Pietro Tidei. In realtà, mi corre l’obbligo di precisare come l’instancabile Minghella si sia speso attraversando in lungo ed in largo non solo il territorio comunale ma anche le rappresentanze politiche dei Comuni adiacenti e i lunghi corridoi del Consiglio Regionale del Lazio per cercare una legittimazione ufficiale che gli consentisse una garanzia per saltare il fosso. E’ andato da chiunque potesse dirgli di si, promettendo che il Sindaco Tidei “non avrebbe mangiato il panettone” a condizione che il candidato unitario per il centrodestra, dato vincitore a mani basse dopo lo sfacelo di due anni del peggiore tideismo mai registrato su questi lidi, fosse identificato proprio in Emanuele Minghella. A testimoniare questa effervescenza  del presidente del consiglio comunale ci sono le decine di messaggi che sono su tutti i cellulari dei politici di centrodestra, ben conservati e che possono essere esibiti a chiunque abbia interesse, compresi il sindaco nei quali il Minghella, oltre a proporsi ed a rendersi disponibile per sfiduciare il sindaco, si lancia in considerazioni poco edificanti nei confronti del suo stesso Sindaco e dei suoi colleghi di maggioranza. Lo stesso Roberto Bacheca potrebbe confermare il contenuto dei discorsi e delle proposte che ha ricevuto e come lui tutti quelli che sono stati contattati, e sono tantissimi. Naturalmente la candidatura a Sindaco di Emanuele Minghella è considerata irricevibile da chiunque abbia dimestichezza con le vicende della politica cittadine ed abbia a cuore le sorti ed il progresso di Santa Marinella e Santa Severa. Per questa ragione il frenetico girovagare di Minghella si è arrestato già da tempo. La politica ha bisogno di certezze, la Città ha bisogno di certezze e nessuno ha più interesse a coltivare lo sfrenato narcisismo di chi pur di stare sempre in prima fila su tutti i terreni ed in ogni momento, è disponibile a cambiare fronte e strategia ad ogni cambio di vento. Se queste sono le premesse, prevedo un anno pieno di soddisfazioni.     Patrizia Befani, segretario “Noi Moderati” per Santa Marinella
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    Ci mancava lo show cooking di Emanuele Minghella, il prezzemolino della Perla, per chiudere in bellezza il 2024. Il sempre presente presidente del consiglio comunale di Santa Marinella si è dimostrato imbattibile nel rigirare le frittate. Di seguito alla bordata che gli ha servito in mattinata Stefano Marino, che ha denunciato pubblicamente un abboccamento tra lui e l’ex Sindaco Roberto Bacheca pur sbagliando la sua collocazione temporale, Minghella ha replicato invertendo l’ordine dei fattori, reclamando il fatto di essere stato cercato quale pungolo per defenestrare l’ormai stanchissimo Sindaco Pietro Tidei. In realtà, mi corre l’obbligo di precisare come l’instancabile Minghella si sia speso attraversando in lungo ed in largo non solo il territorio comunale ma anche le rappresentanze politiche dei Comuni adiacenti e i lunghi corridoi del Consiglio Regionale del Lazio per cercare una legittimazione ufficiale che gli consentisse una garanzia per saltare il fosso. E’ andato da chiunque potesse dirgli di si, promettendo che il Sindaco Tidei “non avrebbe mangiato il panettone” a condizione che il candidato unitario per il centrodestra, dato vincitore a mani basse dopo lo sfacelo di due anni del peggiore tideismo mai registrato su questi lidi, fosse identificato proprio in Emanuele Minghella. A testimoniare questa effervescenza del presidente del consiglio comunale ci sono le decine di messaggi che sono su tutti i cellulari dei politici di centrodestra, ben conservati e che possono essere esibiti a chiunque abbia interesse, compresi il sindaco nei quali il Minghella, oltre a proporsi ed a rendersi disponibile per sfiduciare il sindaco, si lancia in considerazioni poco edificanti nei confronti del suo stesso Sindaco e dei suoi colleghi di maggioranza. Lo stesso Roberto Bacheca potrebbe confermare il contenuto dei discorsi e delle proposte che ha ricevuto e come lui tutti quelli che sono stati contattati, e sono tantissimi. Naturalmente la candidatura a Sindaco di Emanuele Minghella è considerata irricevibile da chiunque abbia dimestichezza con le vicende della politica cittadine ed abbia a cuore le sorti ed il progresso di Santa Marinella e Santa Severa. Per questa ragione il frenetico girovagare di Minghella si è arrestato già da tempo. La politica ha bisogno di certezze, la Città ha bisogno di certezze e nessuno ha più interesse a coltivare lo sfrenato narcisismo di chi pur di stare sempre in prima fila su tutti i terreni ed in ogni momento, è disponibile a cambiare fronte e strategia ad ogni cambio di vento. Se queste sono le premesse, prevedo un anno pieno di soddisfazioni. Patrizia Befani, segretario “Noi Moderati” per Santa Marinella
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    2 Gennaio 2025