Siamo solo a fine ottobre. Nemmeno a novembre. Ma per quanto bene abbia fatto fin qui, per quanto abbia ingerito i dettami di una rivoluzione culturale come il passaggio da Allegri a Motta, la Juventus per quanto ha investito sembra già decisamente lontana dalla vetta. Progetto e filosofia, ma sempre necessità di vincere. La Juve arriverà ma sembra ci voglia più tempo del previsto. Tempo che tecnici di impatto immediato come Conte, che ha saputo sostenuto eccome da ADL rilanciare subito il Napoli ad altissima quota, certamente non ti concedono. Dopo il favoloso 4-4 in rimonta nel derby d’Italia di domenica, la Vecchia Signora infatti stecca la prova della continuità e non va oltre il 2-2 interno col Parma: succede sostanzialmente tutto in un pirotecnico primo tempo chiuso coi coraggiosi ducati avanti (merito ad una società che continua a credere nel calcio di chi l’ha promossa, ovvero Pecchia, fresco di rinnovo), prima del pari di Weah ad inizio ripresa tutt’altro però che susseguito dal controsorpasso bianconero (anzi, sono proprio gli ospiti a sfiorare il colpo grosso più volte in ripartenza, ndr). Napoli a 25 e Juventus solo a 18, già sostanzialmente a sette punti di distanza. Da Antonio Conte, non proprio uno qualunque. Uno che queste acque, quelle domestiche, tricolori, le conosce decisamente bene. In scia azzurra c’è soltanto l’Inter, un’Inter quest’anno più allegra dietro, ma pur sempre per organico la squadra nettamente più forte. Sfruttando l’uomo in più alla mezzora, stavolta i nerazzurri chiudono a reti inviolate e strapazzano tre a zero l’Empoli in piena ripresa: finalmente minutaggio per Frattesi, inserimenti e gol assicurati, doppietta prima del timbro liberatorio finale di capitan Lautaro che chiude ogni conto e proietta Inzaghi in scia a sole quattro lunghezze da Conte. Ma siamo solo a fine ottobre. Lo ricordiamo. All’interno di questo articolo non sussiste e non può sussistere alcun bilancio definitivo. Al terzo posto, tra l’Inter e la Vecchia Signora, sale invece l’Atalanta di Gasperini, finalmente continua: dopo il 6-1 al Verona ecco il 2-0 al Monza, stavolta timbra chi ha giocato di meno per segnali che non possono far altro che piacere al Gasp, prima Samardzic quindi Zappacosta tra mille polemiche brianzole per un gol ospite annullato ad inizio ripresa in pieno mistero. In chiusura successo sorprendente del Venezia che in coda abbandona l’ultima posizione beffando tre a due all’ultimo respiro l’Udinese.
Sport
31 Ottobre 2024
Serie A, sorprendente infrasettimanale: stop Juve, solo l’Inter in scia Napoli