C’è un motivo se la Premier nei decenni è diventata l’NBA del calcio europeo. Non solo spettacolarità, grandezza e campioni. Tutte straordinariamente forti. Sono davvero le venti regine d’Inghilterra, l’olimpo più alto della piramide britannica. Soprattutto, imprevedibilità. Straordinaria imprevedibilità. Chiedetene ai più forti. E stavolta un sabato clamoroso. Il Liverpool torna in testa, sì, controscavalcando il Manchester City in una corsa all’oro a tre, mai depennare l’Arsenal di Arteta, che durerà e intratterrà a forza di colpi e controsorpassi da qui fino a maggio 2025. Letteralmente clamorosa concomitante doppia caduta di Manchester City e Arsenal, entrambe sconfitte le protagoniste del testa a testa al titolo delle ultime due stagioni: non accadeva da anni. Se chi mastica Premier non può rimaner stupito della vittoria del tostissimo Newcastle di Eddie Howe, coi Gunners che pagano pegno di una legge, di una sentenza chiamata St James’ Park, storica istituzione sempre straordinariamente complicata da espugnare, sorprende eccome la sconfitta due a uno del Man City a Bournemouth. Arteta battuto uno a zero sotto la Scozia, splendido cross anni novanta di Gordon e timbro del solito Isak, tra gli attaccanti più completi al mondo, quella completezza che continua ad esprimere soprattutto in occasioni così prestigiose. Guardiola invece sconfitto ancora tre giorni dopo l’eliminazione in Carabao Cup, stavolta trafitto dai venti della Manica, quelli di uno scatenato Bournemouth, creatura Iraola e giocate Semenyo, uno dei tecnici più interessanti e una delle formazioni più evolute e ben guidate del panorama britannico. Ne approfitta il Liverpool di Slot che, sostenuto dal pubblico di Anfield, si rifiuta d’estender le sorprese di giornata e sotto col Brighton rimonta due a uno con i soliti tenori, prima Gakpo poi classico gioiellino Salah, il 224simo nel suo quasi decennale ciclo rosso. La Kop canta e la classifica narra Reds a 25, Man City a 23 e prima dell’Arsenal a 18.. Forest a 19. Rivincita Nuno Espirito Santo: vecchia scuola portoghese, qualcuno che conosce Premier come pochi, squadra tosta e solida, vecchie ricette che non mentono mai e poderoso tre a zero sul West Ham che dimostra quanto e come sia pesante e sempre più incisiva a questi livelli la mano dell’allenatore; Lopetegui sempre più sul lastrico, casuale la vittoria sul Man United che costò panchina Ten Hag. Chiude il quadro del pomeriggio il pari tra Ipswich e Leicester, mentre in chiave salvezza pesantissima vittoria dei Saints sull’Everton. Domani domenica niente male, tanto per cambiare: ci sarà da leccarsi i baffi, prima scontro europeo tra Tottenham e Villa, poi una super classica come Manchester United – Chelsea. Maresca all’Old Trafford per l’esame di maturità, Red Devils in transizione Van Nisterlooy per risalire la china anche in campionato in attesa dell’era Ruben Amorim che, annunciati ieri, sbarcherà in Inghilterra soltanto durante la sosta per le nazionali.
Sport
2 Novembre 2024
Clamoroso in Premier: sia Man City che Arteta KO, controsorpasso Liverpool, NES e Nottingham in paradiso