Metteva annunci su siti specializzati per affittare l’appartamento di sua proprietà, intascava la caparra e faceva perdere le sue tracce. La Procura ne ha disposto l’arresto con l’accusa di truffa
CIVITAVECCHIA – È finito agli arresti domiciliari un ex sportivo civitavecchiese Marco Paoloni già noto alle cronache per una serie di truffe e frodi sportive che lo portarono a una condanna nel 2011.
L’uomo è finito nuovamente nei guai, questa volta per aver ingannato più persone nel settore degli affitti immobiliari: vicenda emersa nel corso di un servizio de “Le Iene” andando in onda qualche settimana fa.
«Nel corso dello scorso mese di giugno l’ex portiere che ha militato anche in serie A, ha inserito su un noto network una richiesta di ricerca di immobile da affittare in città – ha spiegato il procuratore capo di Civitavecchia Alberto Liguori – a tale richiesta ha aderito cittadino civitavecchiese offrendo un appartamento libero, sottacendo però che, in realtà, già in precedenza lo stesso immobile era stato concesso ad altri in comodato gratuito. Ne è seguito la firma del contratto e la consegna di vari importi a titolo di asserite spese di registrazione del contratto e tre mensilità in conto anticipo canone. Ovviamente, alcuna registrazione è mai avvenuta, alcuna consegna dell’immobile è stata operata né tanto la caparra è stata mai restituita al truffato. Non contento di aver intascato 2526 euro, il truffatore il 16 settembre 2024 ha ricevuto la visita della vittima che reclamava quantomeno il maltolto, accompagnata da una troupe televisiva delle “Iene”. Per tutta risposta vittima e troupe sono stati aggrediti anche fisicamente.
«Le prime ricerche condotte sulle banche dati in uso alla procura di Civitavecchia – prosegue il procuratore Liguori – hanno restituito il profilo di un truffatore seriale noto anche alle cronache nazionali e locali, protagonista, all’esordio, di truffe ordite e consumate grazie ad una certa fama sportiva conquistata nel mondo del calcio professionistico in danno di genitori di giovani calciatori in erba ai quali veniva promesso, dietro la corresponsione di lauti compensi, il lancio in campionati importanti. Arrestato nel 2011 per associazione per delinquere, truffa, frode sportiva ed estorsione ed altro.
Sono seguite una condanna per truffa in primo grado e numerosi carichi pendenti. Solo per citare le denunce per truffe on line degli ultimi anni: 3 nel 2019, due nel 2020, 5 nel 2021, 1 nel 2022 e 7 nel 2023, segno che non potendo più sfruttare la fama calcistica, il truffatore aveva virato verso il mondo delle truffe on – line, presentandosi falsamente come proprietario di un immobile sito in Civitavecchia interessato a concludere contratti di affitto».
A questo punto, la procura di Civitavecchia ha raccolto «le ultime denunce per truffa presentate nel 2024, sono sei, e utilizzando una settima consumata tra luglio ed agosto del corrente anno in danno di una cittadina straniera, ha chiesto ed ottenuto dal gip di Civitavecchia la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il bottino intascato dal truffatore in soli 9 mesi del 2024, e mai restituito alle vittime, è stato superiore ai 15 mila euro, ottenuti sempre con la messa in affitto del medesimo immobile».
«Da più parti sono avvertite le insidie legate al commercio on–line sempre più frequentato da impostori e truffatori di vario genere – ricordano da via Terme di Traiano – anche le statistiche giudiziarie registrano un aumento considerevole delle truffe elettroniche». Per questo la procura di Civitavecchia invita i cittadini «al massimo della cautela, esortandoli ad affidarsi a professionisti del settore e/o comunque a persone di comprovata affidabilità, rassicurandoli che le forze dell’ordine e l’ufficio diretto dallo scrivente continueranno a monitorare il fenomeno criminale descritto, nel tentativo di impedire a terzi di carpire la buona fede di chi, mosso da vari bisogni, come la ricerca di un immobile per ragioni di studio, lavoro ecc., si trovi invece al cospetto dell’impostore di turno che sfruttando, come nel caso di specie, la minorata difesa di cittadina straniera, priva di adeguata conoscenza della lingua italiana e digiuna della normativa nazionale, nonché in condizioni economiche precarie, è facile preda del truffatore di turno.
Questa volta l’indagato, dismessi i panni del calciatore famoso – ha concluso il Procuratore capo – ha optato verso il più semplice e redditizio mondo del commercio elettronico, infierendo su persone mosse dal solo bisogno abitativo per ragioni di studio e lavoro. Lo stato del procedimento penale in corso rilascia, comunque, sullo sfondo un soggetto attinto da sola gravità indiziaria in stato di custodia cautelare domestica, in attesa di sviluppare pienamente il suo diritto di difesa, impregiudicata la sua innocenza sino a sentenza definitiva di condanna».