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    4 Novembre 2024
    Paradosso Frosinone, continuità ma fanalino: anche a Catanzaro si poteva osare di più

    Alla fine è piccolo punticino per Frosinone. Nel match che sarebbe dovuto esser quello del derby del cuore per Vincenzo Vivarini, il ritorno nella sua Catanzaro, piazza che prese tutt’altro che bene la scelta alla fine controproducente e fallimentare di lasciare i giallorossi per sposare quello che ad inizio stagione si presentava come step successivo per la sua carriera, progetto prestigioso per lanciare l’assalto al sogno, la Serie A. Le cose, però, non andarono esattamente così. Fallimento, esonero, Stirpe e Angelozzi stavolta arresi pure loro, panchina al tecnico della primavera Leandro Greco. Altro che transizione, continuità in lungimiranza, il giovane allenatore si gioca la sua più grande opportunità. E quantomeno ha rilanciato un minimo di sorrisi all’interno dello spogliatoio giallazzurro. Non poteva far mosse folli, da scienziato, appena incaricato. Ecco perché ha scelto equilibrio, compattezza e dettami base per tornare a far punti. Ed in tre partite sono arrivati altrettanti punti, altrettanti pari. Anche ieri, dopo l’eroica resistenza col Pisa e l’uno a uno in SudTirol, alla fine di una settimana folle da nord a sud Italia, è arrivato un altro punticino: stavolta reti inviolate, stavolta a Catanzaro. Contro un club in transizione Caserta, in piena seconda metà della classifica, contro cui si poteva sognare effettivamente qualcosina di più. Alla fine ha vinto l’equilibrio: Cerofolini solito muro, bene la retroguardia tra l’esperienza di Biraschi e la solidità di Bracaglia e Monterisi, in mezzo al campo poco incisivo Vural ma chance per giovani come Barcella, classe 2006 e linea verde che Greco ha il compito di promuovere gradualmente e lanciare coi più grandi. E’ davanti tuttavia che si vede la mano di Greco: panchinato il disordinato Ambrosino, positive ed effervescenti le prestazioni di Canotto e Kvernadze, che si muovono bene e tengono costantemente in apprensione la difesa del Catanzaro. Bene saper di poter contare anche su queste carte. Tre punticini consecutivi ma la classifica che narra amaramente il solito contesto: fanalini di coda. Il Frosinone resta ultimo, ecco perché si poteva osare qualcosina di più. Due punti da Modena e Cosenza penultime, tre punti dal Cittadella, già tra l’altro affrontato e battuto un mese fa in Veneto. E venerdì altro test ad altissimo quoziente di difficoltà: allo Stirpe ancora rovente Palermo, mai partita banale per vecchie reminiscenze playoff. Poi finalmente sosta. E Greco potrà lavorare come sogna e deve.