di Samuele Sansonetti
VITERBO – Un’operazione articolata che molto probabilmente andava avanti da settimane.
Protagonista una banda di stranieri, di origine romena e magrebina, che inviava droga e cellulari nel carcere Nicandro Izzo con l’aiuto di un drone.
A sgominare i malviventi, sabato 2 novembre, un’operazione vincente del Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria di Viterbo che li ha colti sul fatto arrestando sei persone e sequestrando circa un chilo di sostanza stupefacente.
“Da settimane – spiega la Uilpa polizia penitenziaria Lazio – sembrerebbe che all’interno delle mura penitenziarie venissero lanciati involucri pieni di materiale e sostanze illecite destinati ai detenuti del reparto D1. Lo stesso che nel luglio scorso è stato fortemente danneggiato con un incendio e una rivolta”.
L’organizzazione sindacale pone l’accento sulla situazione del carcere di Viterbo e delle strutture in generale nella regione Lazio. Al Nicandro Izzo la popolazione detenuta ha superato le 700 presenze facendo registrare un 170% di sovraffollamento. Il tutto a fronte di un organico di polizia penitenziaria ancora carente di oltre 80 unità.
“Richiamiamo l’amministrazione penitenziaria – conclude la Uilpa polizia penitenziaria Lazio – a intervenire nel merito dei problemi che sono diventati insormontabili e che mettono a rischio l’ordine, la sicurezza e la prevenzione all’interno delle nostre carceri Laziali con oltre 6.700 detenuti presenti e 900 agenti in meno. Allo stesso tempo ci congratuliamo con la polizia penitenziaria per il lavoro che svolge in queste condizioni operative e al Nucleo investigativo centrale per l’ennesimo risultato conseguito nello smantellamento di bande dedite a questi traffici”.