MILANO – Equalize, l’agenzia investigativa diretta dall’ex poliziotto Carmine Gallo e dal presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali, ha “spiato” anche nelle aziende della Tuscia.
Nella recente inchiesta della Procura di Milano che ha portato alla luce un sistema di spionaggio aziendale ramificato in tutta Italia, spiccano, infatti, i nomi di tre imprenditori locali, particolarmente attivi nel settore delle rinnovabili.
Gli inquirenti, secondo i quali Equalize avrebbe utilizzato metodi non convenzionali per raccolta e controllo di informazioni sensibili, hanno al momento indagato almeno 51 persone e attenzionato importanti aziende italiane del settore energetico, come Eni ed Erg. Quest’ultima, gruppo di origini genovesi leader nelle energie rinnovabili, non risulta coinvolta nelle indagini ma avrebbe investito 117.500 euro per monitorare alcuni suoi collaboratori, sospettati di fare trading online sfruttando informazioni riservate.
Tre sono gli imprenditori della Tuscia coinvolti nell’indagine: ancora tutta da chiarire la loro posizione al riguardo.
Il primo, Raffaello Giacchetti è originario di Tarquinia ma vive da tempo a Montalto di Castro.
E’ CEO di CFR, un’importante azienda nel campo del fotovoltaico ed anche responsabile degli investimenti in energie rinnovabili per il fondo americano Plentium Capital e presidente del GIS (Gruppo Impianti Solari), associazione che gestisce una trentina di impianti solari nella Tuscia oltre che titolare della OMNIA di Montalto di Castro.
Molto probabilmente il suo ruolo strategico nel campo delle energie rinnovabili ha catturato l’attenzione di Equalize, considerando che colossi internazionali come Eni e Terna hanno fatto investimenti impressionanti trasformando la Maremma laziale e gran parte della Tuscia un grande specchio di pannelli fotovoltaici raffreddati da un numero sempre più elevato di pale eoliche che hanno distrutto paesaggi, colture e cambiato l’ecosistema animale.
Accanto a Giacchetti, emergono altri nomi locali, come quello di Gianluca Casadidio, titolare di una palestra a Montalto di Castro, e Mirco Gilioli, ex presidente del consiglio di amministrazione de La Linea Verde.
La richiesta di monitorare Casadidio, datata 20 aprile 2023, rimane tuttora oscura: sarebbe partita da Hergo Renewables, una multinazionale del fotovoltaico, ma le motivazioni non sono state chiarite, lasciando perplesso lo stesso Casadidio, che ha dichiarato di non avere idea del perché la sua attività sportiva possa essere di interesse per un’azienda energetica.
L’inchiesta della Dda insomma prosegue spedita, per far luce sui complicati intrecci economici e legislativi che insistono nel settore: il caso fa infatti emergere la necessità di maggiori regolamentazioni e tutele per i professionisti del settore delle rinnovabili, che potrebbero essere inconsapevolmente esposti a rischi di violazioni della privacy. Dall’altro, offre uno spunto di riflessione sulla gestione delle informazioni sensibili in un ambito in cui la tecnologia è diventata sia una risorsa per la sicurezza che uno strumento di controllo potenzialmente abusivo.
Sui mega parchi fotovoltaici la Procura ha deciso di andare fino in fondo, spacchettando l’inchiesta ed aprendo filoni specifici nella Tuscia, terra di grande interesse per le multinazionali delle rinnovabili che stanno facendo scempio di un territorio fino a poco tempo fa incontaminato ed ora di gran lunga sopra la media nazionale per il posizionamento di impianti fotovoltaici.