ANAGNI – Riceviamo e pubblichiamo: Nelle ultime settimane, si è parlato molto di legalità dopo che a Ceccano la Procura Europea ha portato alla luce gravi irregolarità: risorse pubbliche destinate a migliorare la vita dei cittadini sarebbero state intercettate per profitti illeciti, favorendo una ristretta cerchia di persone.
Per noi, la legalità è sempre stato un tema centrale; per questo ci siamo recati a Ceccano insieme alla componente Rinnovamento Tesserati PD, esprimendo solidarietà alla Comunità.
Ad Anagni, invece, notiamo che le altre forze politiche non mostrano grande interesse per la vicenda. Se, nei giorni scorsi, qualcuno ha parlato di legalità, è stato per giustificare la censura di un murales, richiamando una norma fino a quel momento sistematicamente ignorata (e violata).
Se l’attenzione per le regole è improvvisamente aumentata, perché non riservare questa nuova solerzia anche alle regole fondamentali di prevenzione e contrasto dei fenomeni di corruzione?
Ai nuovi difensori della legalità chiediamo coerenza: applichino la stessa intransigenza alle norme sull’amministrazione trasparente. Ciò significa assicurare che il sito istituzionale rispetti tutti gli obblighi di pubblicazione, che le richieste di accesso agli atti vengano evase e che i cittadini siano coinvolti nelle decisioni. La segretezza amministrativa non dovrebbe esistere laddove la legge impone trasparenza, eppure troppi esempi nella nostra Città indicano il contrario: dalle vicende del parere favorevole al biodigestore e il progetto di logistica a S. Bartolomeo, all’esternalizzazione dei tributi, fino alla concessione degli impianti sportivi ed alla colpevole inerzia sulla farmacia comunale, scoperta solo di recente.
Questo approccio viola non solo i principi di trasparenza e partecipazione ma anche il principio costituzionale di separazione dei poteri, fondamentale anch’esso per prevenire abusi e corruzione.
Infatti, nella nostra Città denunciamo da tempo un preoccupante svuotamento delle prerogative del Consiglio Comunale, con consiglieri di maggioranza che si limitano all’alzata di mano o a esprimersi in provocazioni, confondendo il proprio ruolo con quello dell’esecutivo: è l’effetto della concessione di molteplici “subdeleghe” ai vari Consiglieri di maggioranza, che di fatto ha annullato la distinzione tra chi governa e chi deve esercitare un ruolo di controllo, proposta e rappresentanza dei cittadini. Purtroppo, i colleghi hanno dimenticato che il loro compito non è sostituirsi agli assessori. Esporsi come tali non solo è in contrasto con la legge, ma rischia di minare la credibilità dell’istituzione stessa.
Infine, rivolgiamo l’ennesimo appello all’uso consapevole dei social media: chi ricopre incarichi pubblici dovrebbe accogliere le critiche con rispetto, senza deridere o offendere chi esprime legittimamente le proprie opinioni. Il rispetto dei diritti fondamentali, la trasparenza e la separazione dei poteri non sono formalità, ma i cardini di una gestione sana della cosa pubblica. Se queste condizioni vengono a mancare, non è solo la legalità a risentirne: è il principio stesso di democrazia a essere compromesso.
Per questi motivi, le diverse segnalazioni da noi inoltrate alle Autorità sono state doverose e confidiamo in interventi risolutivi. Per conto nostro, continueremo a vigilare e proporre soluzioni concrete per garantire ai cittadini una gestione trasparente e partecipata della cosa pubblica.
Avv. Luca Santovincenzo
Consigliere Comunale
Capogruppo “LiberAnagni”