Missione compiuta. Adesso sì, sosta a gonfie vele. La Lazio cala il pokerissimo, centra la quinta vittoria consecutiva, si porta a casa bottino pieno pure a Monza. Ne sta facendo tanti di punti, la Lazio. Ne sta mettendo tanto di fieno in cascina, la Lazio. Adesso anche straordinariamente solida. Se all’inizio stupiva per espressione, brillantezza, stessa raffinatezza di movimenti e giocate, adesso è diventata pure una squadra che gioca a memoria, una squadra in cui ognuno conosce perfettamente bene i movimenti del compagno, una squadra che sa mentalmente leggere ogni momento d’ogni specifica gara e che sa soffrire e soprattutto alzare il muro quando necessario. Ecco che fiocca un’altra porta imbattuta, ecco che fiocca un’altra vittoria in trasferta, ecco che fioccano altri tre punti pesanti: uno a zero al Monza di cuore Nesta, stavolta il coniglio dal cilindro lo pesca Zaccagni col classico destro a giro sul palo lungo a difesa schierata, prodotto della casa, lui, bentornato e capitano e leader. E Baroni, artefice di tutto questo, cambia l’ordine degli addendi senza cambiare risultato. Nella ripresa organizzazione e compattezza, triplice fischio e sorrisoni, abbraccioni, gioia totale. Lazio che sale a 25 come realtà quali Atalanta e Fiorentina e resta lassù, attendendo stasera il risultato dello scontro diretto tra seconda e prima, Inter e Napoli. Senza vertigini. Realtà. Medie e ritmi straordinari. Se il Man of the Match stavolta va a capitan Mattia, tra le tante prestazioni positive come solito treno Tavares o Romagnoli tornato baluardo e leader difensivo, notevoli lodi vanno tessute a Rovella: maestria, gestione, esperienza di un veterano nonostante la giovane età, definitivamente sbocciato e sapienza calcistica al fianco di trattore Guendouzi. Non è un caso che domani parta per Coverciano, destinazione Nazionale. Adesso sosta, ribadiamo senza vertigini. Al rientro la missione sarà continuare a sognare.