Non si placano le polemiche a distanza di giorni ed in piena sosta per le nazionali dopo lo scontro diretto di San Siro, quello tra Inter e Napoli, due delle maggiori contendenti al titolo italiano 2024/25. Una gara quella del Meazza chiusa in parità ma grazie al sorprendente errore dal dischetto di uno specialista come Hakan Calhanoglu, che dagli undici metri ha spedito sul palo la possibilità di successo e controsorpasso nerazzurro. Un rigore però scaturito da un episodio che ha suscitato non poche polemiche, soprattutto veleni, come quelli d’Antonio Conte nel post gara. Un contatto in area, quello tra Dumfries e Anguissa, scovato immediatamente dall’arbitro a pochi centimetri; arbitro che ha subito indicato il dischetto, sicuro della sua decisione, decisione su cui in questi casi come regola vuole il VAR non può più intervenire, proprio per visuale/sicurezza del direttore di gara. Conte nel post gara non le ha mandate a dire, scagliandosi contro tal regola, nonostante l’episodio alla fine non abbia fortuitamente influito sul risultato finale. E ieri, in occasione del premio e memorial Liedholm, il suo ex dirigente Beppe Marotta ha risposte alle domande dei giornalisti incalzanti, spiegando che Antonio “se parla nutre un obiettivo, persona intelligente e grande comunicatore, ma arbitro vicino a contatto e piede spostato quindi rigore”. Con eleganza, ma non le ha certamente mandate a dire. Piccata, stamani, la risposta pervenuta dalla trasferta a stelle e strisce del patron azzurro, Aurelio De Laurentiis: “Ho letto da Los Angeles alcune dichiarazioni di Marotta, a mio avviso fuori luogo – spiega ADL in un comunicato diramato dal sito ufficiale del Napoli – Il rigore, a detta della stragrande maggioranza degli osservatori, non c’era. Ma soprattutto, le parole di Conte sono state chiare e sono esattamente quello che io penso e che ho sempre detto: il Var è una grande risorsa per evitare gli errori arbitrali. Non ha alcun senso dire che a volte può intervenire e a volte no. Se c’è un errore arbitrale gli addetti al Var devono chiamare il direttore di gara. Altrimenti, si blocca la crescita del calcio e si alimenteranno sospetti. Inoltre, gli arbitri sono già in contatto diretto con il Var. Per quale motivo non dovrebbero ricevere indicazioni da chi può vedere cosa succede in campo con l’ausilio della tecnologia? Conte ha esplicitato concetti sacrosanti, gli stessi che io sostengo da anni!E’ necessario fare in modo che non si alimentino sospetti e dubbi, e il rispetto, come sottolineato da Rocchi, dev’essere reciproco per evitare, come ha detto lui, che si incendi il campionato. Bisogna anche sottolineare che l’arbitro dovrebbe essere scevro da qualunque condizionamento psicologico, che invece spesso c’è tra arbitri di campo e arbitri del Var. Credo sia sotto gli occhi di tutti la necessità di mettere a punto un nuovo regolamento del Var per evitare decisioni disomogenee, che ripeto, non farebbero altro che alimentare la teoria del dubbio. È noto, oltretutto, che spesso gli arbitri in campo non sono favorevoli all’intervento degli arbitri del Var, perchè le correzioni delle loro decisioni gli tolgono autonomia e credibilità. Tuttavia, di fronte a episodi eclatanti e a errori palesi, il Var deve intervenire, almeno richiamando l’arbitro alla visione di quanto è accaduto al monitor. Questo per il bene del calcio”. Insomma. Siamo solo a metà novembre e già prime schermaglie. Di politica calcistica, di episodi e di VAR. Tra due massime realtà del nostro calcio, società come Inter e Napoli. Due che saranno senz’altro protagoniste della corsa scudetto. Una corsa rovente quindi, quella all’oro tricolore, appena decollata.
Sport
13 Novembre 2024
Corsa Scudetto già rovente: veleni Inter-Napoli, che botta e risposta tra ADL e Marotta