Ancora una volta una sentenza. Arevalo e Pavic diventano ancor di più, a tutti gli effetti, la bestia nera del doppio migliore di cui possiamo godere al momento nel panorama del tennis azzurro, ovvero la coppia composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Niente da fare, sconfitti ed eliminati non giocheranno alcuna storica semifinale alle ATP Finals: senza nascondere o mascherare la realtà, il sogno era diventato realtà, ma hanno fallito l’obiettivo di entrare in quello che negli altri sport si definirebbe Final Four. In semi va chi piegò in finale le speranze del duo al Roland Garros: è stato un grande anno, sono arrivati a grandi livelli, ma è mancata la ciliegina. Un set perso sei tre, un altro vinto con lo stesso punteggio sulla spinta di Torino, prima d’affondare invece definitivamente a quello decisivo, super tie-break perso addirittura dieci a tre. Tradizione che resta stregata, tabù totale. Le speranze dell’Italia del tennis adesso tornano a rivolgersi esclusivamente alla sicurezza, quella in singolo, quella chiamata Jannik. Sabato Sinner in campo per le semifinali. Oggi attendeva semplicemente di capire chi sarebbe stato l’avversario sul suo cammino e ha trovato risposte semplicemente sbalorditive. Affronterà Ruud, passato Zverev, clamorosa eliminazione di Carlos Alcaraz. Per il gran dispiacere degli amanti del tennis planetario non succederà la finale sognata, ma a questo punto si spalancano le porte del gran trionfo interno per il nostro orgoglio, il numero uno al mondo. Però senza voli pindarici, un passo per volta, diciamolo sottovoce.