Un maestoso Jannik Sinner non solo rispetta i pronostici, ma lo fa in scioltezza e da vera macchina purosangue demolisce letteralmente ogni speranza di Ruud, conquistando per il secondo anno consecutivo la finale delle ATP Finals, sperando stavolta di scrivere un epilogo totalmente differente. Ed adesso vanta e nutre francamente tutto per riuscire a piazzare la ciliegina straordinaria dell’annata della consacrazione massima, quella a numero uno al mondo. Un numero uno che Torino gode e si coccola, esaltandolo e caricandolo, pubblico estasiato dalle giocate di classe, freddezza e convinzione del proprio beniamino. Risultato incredibile per larghezza in semifinale: due set a zero sì, e ancora, il quarto consecutivo in una campagna fin qui perfetta, ma stavolta (e ciò fa specie in una semifinale e di una competizione come le ATP Finals, ndr) con nettissimi 6-1 e 6-2. Gli occhi della tigre, glaciali, quelli che sin dalle prime battute non lasciano scampo al danese, che alla fine non può far altro che accettare con sportività la sconfitta contro un avversario letteralmente di un’altra categoria. E senza Djokovic e con l’eliminazione di Alcaraz, l’unico vero ostacolo adesso diventa la pressione, la pressione di un epilogo già dipinto e redatto, secondo qualsiasi addetto ai lavori. In Italia spifferano con maggior riserbo, per scaramanzia. Ma è inevitabile suggerire che domenica Sinner partirà coi favori del pronostico: avversario rivelazione Fritz, numero cinque al mondo mica per caso, anzi. L’americano, già per carità battuto da Jannik nel girone, non avrà nulla da perdere. Pressione tutta sull’azzurro, ma a sostenerlo ancora una volta una storica cornice di pubblico. Che proprio no, col proprio gioiello non vuole smettere di sognare. Finale alle 18: Jannik per la storia.
Sport
16 Novembre 2024
Maestoso Sinner, Torino in estasi: demolito pure Ruud, ora finalissima con Fritz