Un buco da 56 milioni di euro anticipati su garanzia di fideiussioni fasulle
ROMA – Il 19 febbraio 2018 Nicola Zingaretti, allora presidente della Regione Lazio, annunciò con enfasi il rinnovo della flotta delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo.
Il progetto, presentato come un pilastro della sua campagna elettorale, prevedeva l’acquisto di nuovi treni per migliorare il servizio. Si trattava di un bando da 314 milioni di euro, con un primo stanziamento di 100 milioni, che includeva la manutenzione decennale dei convogli. Tuttavia, a quasi sette anni di distanza, i treni non sono ancora stati consegnati, e la vicenda ha assunto contorni giudiziari.
Nel gennaio 2022, dopo quasi quattro anni dall’annuncio iniziale, Zingaretti confermò con entusiasmo la firma dei contratti per i primi 11 treni: «Gli 11 treni arriveranno nei prossimi mesi e anche su questo fronte migliorerà il servizio. Mi auguro che questo piccolo segnale ci aiuti a ritrovare la speranza e a correre di più».
Il contratto, firmato con la Titagarh Firema Spa di Caserta, prevedeva la consegna dei primi due convogli entro 630 giorni dalla firma, ossia entro la fine del 2023.
Gli altri treni sarebbero stati forniti in scaglioni successivi ogni 40 giorni, per completare la fornitura entro giugno 2024. In totale, l’accordo quadro riguardava 38 treni: 20 per la Roma-Lido e 18 per la Roma-Civita Castellana-Viterbo, per un costo complessivo di 282 milioni di euro, comprensivo di manutenzione decennale.
La Regione Lazio aveva versato una caparra iniziale di 19,5 milioni di euro per i primi 11 treni e 37,6 milioni per un secondo contratto da 156,9 milioni.
A garanzia degli obblighi contrattuali, Titagarh Firema aveva fornito polizze fideiussorie emesse da istituti finanziari stranieri. Tuttavia, in seguito a verifiche, la validità di queste garanzie è stata messa in discussione.
Nel settembre 2023, la Regione Lazio, ora guidata dalla giunta di centrodestra di Francesco Rocca, avviò controlli approfonditi sulle garanzie finanziarie, seguendo le linee guida di Banca d’Italia, Ivass, Anac e Agcm. I risultati furono sconcertanti:
– Sia Paybanco, l’istituzione lettone che aveva emesso una delle garanzie principali, risultò cancellata dal registro degli istituti di moneta elettronica della Banca di Lettonia già nel 2016. Le polizze rilasciate furono dichiarate nulle.
– Vakuutusosakeyhtiö Bothnia International, compagnia assicurativa finlandese, negò di aver emesso fideiussioni e segnalò la commercializzazione in Italia di polizze contraffatte a suo nome.
In merito alle fideiussioni, l’esposto regionale sottolinea che «il complesso delle verifiche svolte ha quindi evidenziato che le garanzie finanziarie prodotte dal fornitore in esecuzione degli obblighi contrattuali assunti non soddisfano i requisiti previsti dalle disposizioni di cui al Codice dei contratti pubblici ed alla normativa di settore applicabile».
Durante un incontro con la Regione Lazio, Marco Cafiero, direttore generale di Firema, assicurò: «Abbiamo la ferma convinzione di riuscire a consegnare il primo treno entro il mese di febbraio 2025, poiché le attività produttive, dopo l’approvvigionamento dei materiali, risultano di più semplice esecuzione». Tuttavia, Cafiero ammise la presenza di difficoltà tecniche e burocratiche, aggiungendo: «Tutti gli aspetti tecnici e la risoluzione delle problematiche insorgenti rendono verosimile il rispetto degli obiettivi della commessa».
Nonostante ciò, la Regione mantenne un atteggiamento critico, come evidenziato nel verbale: «Il committente auspica una maggiore fiducia», ma intanto procedette con una diffida formale, chiedendo al fornitore di ricostituire le garanzie finanziarie entro 15 giorni. In caso contrario, si sarebbe arrivati alla risoluzione del contratto.
Il 4 novembre 2023, i dirigenti regionali Fabrizio Mazzenga e Giuseppe Ferraro presentarono un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di fare luce sulla vicenda e sulle fideiussioni irregolari. Nel documento di 13 pagine si ricostruiscono le fasi dell’accordo e si evidenziano le responsabilità del fornitore.
La vicenda ricorda il caso delle mascherine acquistate durante l’emergenza Covid, mai consegnate e garantite da fideiussioni false. Anche in quell’occasione, la Regione Lazio subì un danno economico significativo. La Corte dei Conti contestò a Zingaretti e all’ex capo della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, un danno erariale di 11,1 milioni di euro.
Le verifiche hanno dimostrato che «le garanzie finanziarie prodotte non soddisfano i requisiti di solvibilità previsti dal Codice dei contratti pubblici». La Regione ha avviato una diffida formale e potrebbe risolvere il contratto, ma resta incerto se i treni arriveranno mai. Il primo convoglio è ora previsto per febbraio 2025, un anno e mezzo oltre i tempi stabiliti.
Questo episodio mette in luce gravi lacune nella gestione degli appalti pubblici, con danni tangibili per i cittadini. Le ferrovie Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo continuano a soffrire disservizi, mentre i treni promessi nel 2018 rimangono lontani dall’essere una realtà. La questione, ormai giudiziaria, evidenzia la necessità di maggiore rigore e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici e delle garanzie contrattuali.