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    Cronaca
    19 Novembre 2024
    Tivoli – Botte e minacce di morte alla compagna davanti al figlio, arrestato 37enne

    TIVOLI – A Tivoli gli agenti della Polizia del commissariato di Tivoli-Guidonia hanno arrestato un trentasettenne, con precedenti di polizia, colto in flagranza di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Pochi minuti prima, infatti, al 112 Nue era arrivata una richiesta di aiuto da parte di una donna aggredita e picchiata dal compagno, il quale si trovava ancora all’interno dell’abitazione. In pochi minuti, mentre la vittima è rimasta in costante contatto telefonico con la Sala Operativa, sono giunti sul posto i poliziotti tiburtini che la hanno trovata in evidente stato di agitazione, con il volto tumefatto e il labbro sanguinante.

    Terrorizzata dalla presenza in casa del convivente, si è lanciata tra le braccia degli operanti chiedendo loro aiuto e raccontando che a seguito di una discussione per ragioni sentimentali, l’uomo l’aveva ripetutamente colpita al volto con schiaffi, arrivando a tirarle contro il telecomando della tv e minacciandola di morte con un coltello da cucina. A quel punto, dopo aver soccorso la vittima, affidata alle cure del personale sanitario del 118, gli agenti sono entrati nell’appartamento, dove hanno trovato M.M., in evidente stato di ubriachezza, e lo hanno arrestato.

    In sede di denuncia sono emersi i contorni di una relazione malata, iniziata virtualmente tramite messenger che si è poi concretizzata con una convivenza contrassegnata da maltrattamenti, botte, atteggiamenti controllanti e continue minacce di morte, anche in presenza del figlio minore della vittima. Il tutto anche al fine di ottenere denaro dalla compagna per far fronte ai propri problemi di gioco, alcolismo e dipendenza da cocaina. A seguito della violenta aggressione la signora ha riportato contusioni con ecchimosi ed ematomi multipli al volto, alle braccia, al cuoio capelluto e al collo, con la rottura di un dente.

    Il pm di turno della procura di Tivoli ha disposto il trasferimento dell’arrestato nel Carcere romano di Rebibbia, per la successiva richiesta di convalida e applicazione di misura cautelare.