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    Cronaca
    21 Novembre 2024
    Carabinieri, festa grande per omaggiare la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma

    Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo

    ” A nome dei Carabinieri della Provincia di Viterbo, rivolgo a tutti un sentito e cordiale ringraziamento per aver partecipato alla odierna celebrazione.Un ringraziamento particolare a S.E.R, il Vescovo Piazza, per averci concesso di festeggiare insieme la nostra Celeste Patrona e Don Luigi Fabbri per il suo toccante messaggio di oggi; rinnovo i ringraziamenti a Padre Giuseppe Cacciotti che, ancora una volta ci ha accolti nella meravigliosa parrocchia del quartiere San Faustino.Un saluto particolare al Signor Prefetto, il Dott. Gennaro Capo, a cui rinnovo i ringraziamenti per essere in ogni circostanza un sicuro punto di riferimento per le Istituzioni comunali e provinciali, per le organizzazioni, associazioni ed enti, che a diverso titolo, sono portatori di interessi delle comunità e dei cittadini per le comunità; un elemento di coesione sinergica per i Carabinieri della Provincia di Viterbo e per le forze dell’ordine (i cui rappresentanti saluto cordialmente e ringrazio per l’amicizia e la collaborazione concreta nella nostra difficile, esaltante, missione: il Questore, dott. Luigi Silipo, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Carlo Pasquali, il Comandante della Polizia Locale di Viterbo, il dott. Mauro Vinciotti e Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, ing. Mauro Caprarelli).Un cordiale ringraziamento per la Sua presenza all’On. Francesco Battistoni, Vicepresidente della 8ª Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera.Un grato pensiero all’On. Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento europeo e all’On.Mauro Rotelli, presidente della 8ª Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, per il messaggio augurale che hanno voluto far pervenire all’Arma di Viterbo.

    Un saluto all’assessore Giancarlo Martinengo in rappresentanza del Comune di Viterbo. Insieme a lui saluto e ringrazio i Sindaci della Provincia di Viterbo oggi rappresentati dai primi cittadini di alcuni dei Comuni dove hanno sede le altre 4 Compagnie Carabinieri del Territorio, Civita Castellana, Montefiascone, Ronciglione e Tuscania, oltre a Viterbo, con i loro gonfaloni. Sono vicini ai rispettivi Comandanti di Compagnia e ai Comandanti di Stazione, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema di sicurezza.Un saluto cordiale alle autorità politiche provinciali e regionali. Un ringraziamento particolare al presidente della Provincia Alessandro Romoli, al Vice Presidente del Consiglio Regionale Enrico Panunzi e al Consigliere Daniele Sabatini, che ringrazio per la loro costante vicinanza all’Arma.Con particolare deferenza saluto il Procuratore Capo della Repubblica, Dott. Paolo Auriemma e il Presidente del Tribunale di Viterbo, Dott. Francesco Oddi, con i quali, mi sia permesso ribadirlo ancora una volta, esiste una straordinaria sinergia, bene prezioso che garantisce una pronta risposta alle richieste di sicurezza e certezza della legalità provenienti dal territorio.Un saluto deferente e insieme affettuoso e cordiale Al Gen. D. Andrea Di Stasio, Comandante della Scuola Sottufficiali dell’Esercito e tramite lui, a tutti i comandanti, colleghi e amici delle altre forze armate in servizio e in quiescenza, che hanno voluto festeggiare con noi la patrona dell’Arma, alla presenza delle insegne dei labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma.

    Un abbraccio affettuoso lo rivolgo ai tanti appartenenti della grande famiglia dell’Arma in congedo qui presenti che sono quotidianamente impegnati in attività di volontariato sociale e di pubblica utilità. E un grazie riconoscente ai colleghi ufficiali ed ex comandanti provinciali oggi intervenuti che non fanno mai mancare l’affetto e la vicinanza.Un grato pensiero rivolgo a suor Francesca, perché nelle sue preghiere a Santa Rosa le chieda di proteggere il servizio di tutte le donne e uomini dell’Arma. Un saluto riconoscente ai rappresentanti dell’imprenditoria e del lavoro con i quali è in continuo rafforzamento un percorso di forte collaborazione e proficuo confronto sul territorio provinciale che occorre preservare dalle mire della criminalità che quotidianamente prova ad allungare i suoi avidi tentacoli, avendo sempre in giusta considerazione il corretto bilanciamento delle esigenze della competitività sul mercato con la tutela dei lavoratori. Un grato pensiero rivolgo ai carabinieri delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari a cui rinnovo la personale incondizionata disponibilità al dialogo e al confronto per il bene di tutti gli appartenenti all’Arma.Un grazie speciale al coro della Schola Cantorum della Basilica della Quercia che ha allietato l’odierna celebrazione con il suo pregevole repertorio.Mi rivolgo ora a voi ragazzi e ragazze delle scolaresche intervenute qui con noi.Il Comandante Generale dell’Arma nel presentare il Calendario storico dell’Arma quest’anno dedicato al tema “I Carabinieri e i giovani” ha detto: “Se c’è un tempo della vita che non va mai sprecato, è quello in cui parliamo ai giovani.

    Sono semi che gettiamo perché il futuro sia più bello e rigoglioso. A questo fine bisogna piantare i Valori, radici salde e rami alti che guardino al cielo”. In queste parole ci sono tutti gli elementi che spiegano il senso della giornata che stiamo vivendo e che desidero condividere con voi. Grazie alle Istituzioni scolastiche, al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il Dott. Daniele Peroni, all’Università della Tuscia, oggi rappresentata dal Professor Alvaro Marucci; grazie ai dirigenti scolastici che, in un giovedì pieno d’impegni, hanno voluto essere qui presenti.Ragazze e ragazzi, ai vostri insegnati e dirigenti scolastici noi affidiamo, con assoluta fiducia, la responsabilità di continuare e rafforzare l’impegno di noi genitori di farvi crescere forti, responsabili e coraggiosi. Forti per affrontare le sfide del presente e del futuro. Forti per avere il coraggio di essere responsabili. Che cosa significa? Secondo me è il coraggio di chiedervi ogni giorno, in ogni momento se quello che decidete di fare o non fare sia giusto o sbagliato, non perché lo dicono semplicemente gli altri, gli adulti, i coetanei, le mode o il gruppo. Mi azzardo a darvi un umile consiglio. Provate a essere persone che iniziano la giornata donando un sorriso a chi hanno vicino e a circondarvi di persone che fanno lo stesso. Anzi di più, fate così e stimolate le persone con cui vi relazionate a fare lo stesso.

    Continuate a portare la pace dovunque si svolga la vostra vita di comunità come, con entusiasmo, avete voluto stringere la mano dei vostri compagni durante la messa.Un pensiero voglio rivolgerlo ai miei collaboratori tutti, ringraziandoli dello sforzo quotidiano del servizio. In particolare desidero rivolgermi ai Comandanti di Stazione che tutti i cittadini sentono come una ricchezza del territorio, perché nelle piccole comunità della Provincia sono un baluardo, uno scudo, un punto d’ascolto e di confronto cui affidarsi. Ai loro comandanti ricordo ogni giorno che il nostro dovere è quello di non farli mai sentire soli nella difficile missione di prendersi cura delle persone che entrano nelle nostre caserme. Oggi tutti festeggiamo la Celeste Patrona dell’Arma “Maria Virgo Fidelis” e commemoriamo l'”83° Anniversario della Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”.Nell’Arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo.Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri.Lo scultore architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc.2,10).La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l’istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.La commemorazione della “Battaglia di Culquaber” ci riporta al fatto d’armi che celebra l’eroismo, sino all’estremo sacrificio, del 1° Battaglione Carabinieri Reali, presente, durante la Seconda Guerra Mondiale, in Africa Orientale, con due Compagnie Carabinieri. Quell’eroico atto, di cui ricorre l’83° anniversario, valse alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza.

    Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri fusi in un solo eroico blocco simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma».Il 21 novembre i carabinieri celebrano anche la “Giornata dell’orfano”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Arma dei Carabinieri subisce ingenti perdite in vite umane. Si trova dunque ad affrontare il delicato problema dell’assistenza alle famiglie dei militari scomparsi. Il 5 ottobre 1948 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, con un Decreto Presidenziale, istituisce l’ente ONAOMAC, l’Opera Nazionale Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri. Ne approva lo Statuto, la erige in “ente morale” e le conferisce “personalità giuridica”.“Le bambine e i bambini sono figli di tutti noi, non solo dei loro genitori”. È il principio alla base dell’ONAOMAC, che è al fianco dei figli dei Carabinieri che hanno perso un genitore.

    Li aiuta a crescere e ad affrontare il mondo, rendendoli forti attraverso il principale strumento di emancipazione della persona: l’istruzione. Supporta i giovani nel loro percorso di formazione fino all’università e alla specializzazione. Si prende cura, a vita, delle ragazze e dei ragazzi disabili.Ringrazio della loro presenza i figli e i familiari di tre colleghi morti in servizio nell’adempimento del dovere. Li ricordiamo ogni anno in una semplice e sentita cerimonia. Sono per noi un esempio indelebile a cui uniformare il nostro agire quotidiano.Il 21 novembre, infine, è anche la giornata nazionale dell’albero. L’Arma è in prima linea anche su questo versante: nel 2017, l’acquisizione delle competenze e delle risorse del Corpo Forestale dello Stato, una fra le più antiche e prestigiose Istituzioni del nostro Paese, ha fatto dei Carabinieri la più grande forza di polizia ambientale d’Europa.La Giornata Nazionale degli Alberi, istituita dal Ministero dell’ambiente e riconosciuta con l’art. 1 della Legge 14 gennaio 2013, n. 10, si celebra ogni 21 novembre in tutta Italia. Lo scopo è promuovere la cura e la valorizzazione degli alberi e ricordare il ruolo essenziale dei boschi e del verde urbano per il nostro ecosistema.Con questo importante appuntamento si vuole celebrare la vitalità degli alberi.Voglio ripeterlo ancora una volta. Ogni albero sostiene la vita sul pianeta, offre riparo, cibo, acqua, legname, fibre, medicine, gomme, resine. La FAO stima che oltre un miliardo e mezzo di persone, tra cui la maggioranza dei popoli indigeni, dipendano dalle foreste per la loro sussistenza. Ogni albero assorbe anidride carbonica, contribuendo a mitigare l’effetto serra, e restituisce ossigeno all’atmosfera. Attraverso le radici e le chiome, specialmente nelle regioni montuose e collinari, gli alberi limitano l’erosione del suolo, controllano le acque meteoriche superficiali, prevengono le inondazioni, consolidano le sponde dei fiumi e dei torrenti, regolano la propagazione di parassiti e patogeni, guidano il riciclo di nutrienti come azoto e fosforo. Nei centri urbani ogni singolo albero porta benefici mitigando le isole di calore, assorbendo inquinanti gassosi, filtrando le polveri sottili.

    La presenza di alberi migliora il benessere psico-fisico dei cittadini e fa aumentare il valore degli immobili.Anche quest’anno sono state organizzate una serie di iniziative, nell’ambito della “Giornata nazionale degli alberi”, volte a diffondere la cultura ambientale e della legalità nelle scuole della provincia.La giornata si pone quale ulteriore tappa di uno strutturato percorso di collaborazione dell’Arma con gli istituti scolastici della Provincia iniziato lo scorso anno per affrontare e suggerire ai giovani e giovanissimi momenti di riflessione e di apprendimento su delicati e attuali temi: dalla sicurezza stradale alla violenza di genere e a tutte le forme patologiche di intolleranza, dai comportamenti devianti connessi con l’uso di stupefacenti e l’abuso di alcool, fino a considerare l’impegno istituzionale nella difesa dei diritti umani nei contesti internazionali e senza dimenticare un’ampia panoramica sulle specialità dell’Arma nella prospettiva di un futuro arruolamento.I Carabinieri delle Stazioni e i Carabinieri Forestali della provincia interverranno in numerosi istituti scolastici per incontrare studenti e insegnanti. Nel tempo trascorso insieme, oltre a presentare la storia e i compiti dell’Arma e della sua nuova componente ambientale, si affronteranno le principali tematiche ambientali: cambiamento climatico, conservazione delle foreste, cambiamenti dell’uso del suolo, inquinamento e tutela della biodiversità.Gli studenti delle scuole della provincia di Viterbo, con i Carabinieri Forestali, metteranno a dimora delle piantine di specie autoctone, partecipando così ad un’iniziativa finalizzata alla creazione di un bosco diffuso della legalità.

    Il progetto ha finora consentito l’impianto di 48.135 alberi nel territorio nazionale di cui 2105 “alberi di Falcone”, replicazioni del famoso Ficus macrophillacolumnarismagnoleides che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia (Albero di Falcone – Un albero per il futuro),  con la partecipazione di 7532 enti. Per concludere il mio intervento riporto alla vostra attenzione che nello stemma araldico dell’Arma è inserita la quercia, simbolo classico della forza, della saldezza, del valore.

    L’albero è d’argento, fruttato d’oro, a simboleggiare la fecondità dei principi e degli ideali dell’Arma, che attraversano intatti e rinvigoriti il succedersi delle generazioni. Nel cartiglio sottostante allo scudo dello stemma araldico è inserito il motto “Nei secoli fedele”.Sono simboli che riportato ad unità e intrinseca compenetrazione le considerazioni, le riflessioni e i messaggi, sempre attuali, dell’odierna ricorrenza.