Tango decisivo. Proprio il caso di dirlo. Una danza trionfale a battere l’Argentina: due a uno complessivo, col brivido e con l’emozione l’Italia vola in semifinale. Un debutto pieno di insidie, come chiaro e meraviglioso come sia, a livelli come questi. Soprattutto quando il tennis si presta a quel concetto di squadra, a quel concetto di nazionale, raro in uno sport come questo. Ecco che l’Italia torna ad inseguire la Coppa Davis e la rincorsa a Malaga parte col successo del debutto, l’insidia ai quarti, un’Argentina che ha provato a ruggire fino all’ultimo, fino al doppio. Una rimonta straordinaria arrivata dopo la delusione Musetti, demolito da Cerundolo; a quel punto tocca a Jannik, fresco fresco quattro sere dopo le radiose scene di Torino, conquistare la folla andalusa, battere Baez con doppio 6-2 e 6-1 e riportare gli azzurri in parità. Allora il punto decisivo, quello finalissimo, quello più atteso. Perché scatta il doppio e chiaramente Volandri oltre a scegliere Sinner schiaffa dentro l’esperienza del martello, Matteo Berrettini che, coperto da Jannik pesca giocate stellari, vecchie maniere, una coppia sorprendente per la prima volta insieme come ponte fra le ere che mostrano grande intesa, come qualità del gioco a rete e chiaramente forza e determinazione al servizio. 6-4 prima e 7-5  poi a Gonzalez/Molteniper il due a uno complessivo tra le sfide: alla bella passano gli azzurri che strappano il pass per le semifinali. Si tornerà in campo sabato, un giorno di riposo in più adesso ma uno in meno per l’eventuale finale, insidia da non sottovalutare. Italia che affronterà la rivelazione Australia che ha battuto gli Stati Uniti, domani già l’altra semi tra Olanda e Germania.