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    21 Novembre 2024
    Manchester City, fermezza e decennale: Guardiola resta e rinnova, 2026 ed oltre

    Adesso sì, manca solo l’annuncio. Ciò che iniziava a trapelare dalla mattinata del mercoledì, notizie quelle a rimbalzare i notturni rumours di Manchester, trova sempre più riscontri e conferme. A dispetto di un percorso che dopo tanti anni la moltitudine degli addetti ai lavori considerava al termine, Pep Guardiola non ha ancora terminato il suo lavoro a Manchester. Resterà al City, altro che ultima stagione e addio. Resterà anche oltre la prossima estate, quella che tanti suggerivano potesse esser quella del divorzio, comunque storico, di un matrimonio quasi decennale. Finirà a nove anni di convivenza? Nemmeno per sogno, dunque. Nonostante il ritorno di veterani come Gundogan potesse significare la volontà di sparare gli ultimi colpi del ciclo storico, quello del Treble; nonostante l’addio del suo braccio destro in dirigenza, Beguiristain, che nei prossimi mesi sarà gradualmente sostituito da Hugo Viana; nonostante soprattutto (e come vedete le premesse per cui argomentare una partenza di Pep, come per sua stessa cronica ammissione ripetuta negli ultimi anni, non erano certamente poco rilevanti) un club totalmente immerso in un processo completamente in atto ai giorni d’oggi per le presunte 115 violazioni del decennio precedente che potrebbe portare penalizzazioni, sanzioni o potenziali sessioni di mercato bloccate all’orizzonte. Pep si fida invece della massima trasparenza della proprietà e resta convinto dell’innocenza del club: ecco un altro motivo per cui proprio resterà. I dialoghi tra club e allenatore catalano sono entrati definitivamente nel vivo in tempi di sosta: s’erano lasciati con una stretta di mano durante quella d’ottobre, adesso è tempo di nero su bianco. L’accordo siglato prevede il prolungamento oltre l’estate del 2025: sarà un altro anno, in questo caso quindi 2026, più opzione 2027. Per l’altro leggendario tecnico oltre a Sir Alex capace di vincere un Treble in Inghilterra dunque esperienza decennale sulla panchina di un club oltremanica: connotati meravigliosamente storici. Un’era che ha significato egemonia, quantomeno domestica, come dimostrano le sei Premier fin qui conquistate in otto stagioni all’Etihad. Un’era destinata a non finire, dunque. E qui si vede la fermezza di un club diventato enorme, tra i più grandi d’Europa, adesso sì. Anche nel momento specifico, quello delle prime uniche e rare quattro sconfitte consecutive. Successi passati, presenti e anche futuri: non abbiamo dubbi che l’inversione di rotta e tendenza sia dietro l’angolo, già sabato all’Etihad col Tottenham, immediato orizzonte.