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    22 Novembre 2024
    Serie A. Conto alla rovescia, domani si riparte: Inter a Verona, Milan-Juve fiore all’occhiello

    Sosta per le nazionali finita. Terminata. Pure e soprattutto l’ultima dell’anno. Con l’Italia di Spalletti che ha conquistato sì l’accesso a quarti e fase ad eliminazione diretta di Nations League, ma come seconda della classe del suo raggruppamento, pertanto sarà costretta ad affrontare la Germania per un posto in semifinale adesso più lontano di quanto pronosticato settimane fa. Sosta per le nazionali finita, dunque e comunque; l’ultima dell’anno solare 2024. Adesso, calciofili e fantallenatori, overdose di calcio per club da qui fino a fine inverno. Si riparte: fase centrale d’ogni campionato, qui le classifiche si trasformeranno da Pangea a veri e propri continenti differenti. Sabato 23 novembre 24. Ricominciano i campionati e riparte naturalmente la Serie A, con la sfida del Bentegodi alle 15 che proietta l’Inter inseguitrice del Napoli di Conte in un meraviglioso tumulto di classifica lassù che narra azzurri in testa a quota 26 ma rincorsi alle calcagna da ben quattro squadre a 25: i campioni d’Italia, l’Atalanta del Gasp e le rivelazioni Fiorentina e Lazio. A 24, senza mai dimenticarsela, la Vecchia Signora di Motta. La prima dopo la sosta di novembre diventa sempre una gara determinante proprio per bagnare al meglio l’esordio in un ciclo di partite sempre più fitto e forsennato come quello che proietterà i club almeno fino a Natale. Ecco dunque anche quanto per l’Inter sia importante ripartire bene, tornando a palesare quella solidità difensiva superficialmente a tratti smarrita in questa prima fase di campionato. Per questo niente turnover, confermati tutti i titolari. Potrebbe forse riposare soltanto capitan Lautaro: Inzaghi stuzzicato dall’idea del suo Correa, mentre a destra si rinnova il duello tra Darmian e Dumfries. Se alle 15 apriranno i nerazzurri, il fiore all’occhiello e l’appuntamento di cartello del sabato di Serie A è tutto a San Siro, teatro alle 18 di una super classica del nostro calcio come Milan-Juventus. Due di quelle che hanno cambiato allenatore e scelto filosofie completamente differenti rispetto al loro passato, soprattutto in casa bianconera. E quando assumi tecnici come Fonseca o Motta, per trasferire idee e nuovi dettami ai rispettivi team ci si impiega sempre di più del previsto. Di più, ad esempio, di tecnici dall’impatto immediato, dai 4/5 stessi concetti rigidi ma chiari, come Antonio Conte. Sono i rossoneri del nuovo corso portoghese ad aver perso qualche punto di troppo, soprattutto in campionato, nonostante l’impresa di Madrid che ha restituito totale fiducia in Fonseca. Punti persi che si spiegano con equilibri e gerarchie difensive tutte da trovare, aspetto su cui Paulo è colpevolmente indietro. Lì la Juve deve sfruttare, nonostante l’assenza di Vlahovic. L’ultima della Vecchia Signora è quel clamoroso, folle e pirotecnico 4-4 del derby d’Italia: stavolta Motta punta al colpo grosso, col suo calcio e senza prime punte di peso, quel sapore felsineo senza dar punti di riferimento, provata carta Weah stavolta falso nueve. Ancora fuori oggetti misteriosi Douglas e Nico, tocca ancora a Koopmeiners ancora a caccia del primo gol in bianconero. Dall’altra parte Fonseca carica: due fiamme, ancora Chukwueze e Leao frecce offensive, Pulisic a galleggiare e innescare alle spalle dell’ex più atteso, l’uomo delle grandi sfide, naturalmente Alvaro Morata. La sera invece attenzioni destinate al Tardini di Parma dove arriva l’Atalanta: dubbio CKD ma confermatissima la premiata ditta Lookman-Retegui, Gasp vuol riprendere da dove aveva lasciato e continuare a volare altissimo.