Ci si aspettavano emozioni, ribaltamenti, calcio spettacolo e gol a grappoli in una super classica del nostro calcio come Milan – Juventus. Probabilmente viziati e ancora folgorati dal clamoroso e pirotecnico quattro a quattro di un mese fa, quello del derby d’Italia, tra l’Inter e la Vecchia Signora. Soprattutto alla luce dell’installazione di nuove filosofie calcistiche a cavallo tra Milanello e Continassa, quelle di Fonseca e Thiago Motta. Invece tutto il contrario d’ogni premessa: fischi comuni e totali al Meazza, il pubblico d’entrambe le fedi contesta una gara all’insegna di sbadigli, freddo e sonniferi. Emozioni praticamente nulle: trionfa la noia, reti inviolate. Un risultato che non dispiace alla Juve che resta nel mucchione lassù e significa comunque continuità, un risultato che invece non può minimamente soddisfare il tifoso milanista coi rossoneri che restano dietro, momentaneamente settimi a sei punti dai bianconeri sesti della corsa. Serve una svolta a livello di punti in casa Milan: il campionato è lunghissimo, senz’altro, ma rivelazioni come Lazio e Fiorentina corrono e col vento in poppa e senza pressione alcuna non sembrano aver minima intenzione di fermarsi. Pertanto si può rischiare anche la prossima Champions, obiettivo minimo da conquistare al primo anno di progetto Fonseca. Tecnico portoghese che sceglie l’equilibrio, Pulisic entra troppo tardi e nessuno tra Leao o l’attesissimo ex Morata trova spunto vincente; dall’altra parte grande equilibrio e carte mescolate, McKennie falsonueve e stuzzicanti tentativi di Yildiz e Cambiaso. Insomma, ne esce meglio la Juve. Sorrisoni che a questo punto sono tutti quindi quelli nerazzurri: l’Inter, che riapriva la Serie A dopo la sosta, ha ripreso a correre fortissimo senza lasciare scampo al Verona. Al Bentegodi devastazione interista: cinque a zero dopo nemmeno un tempo, punteggio che chiaramente chiude gara, contesa e tabellino, a spazzar via un Hellas che adesso per forza di cose torna a discutere la posizione del tecnico Zanetti. Umiliazione pura, pur senza Lautaro: doppio Thuram, bentrovato smalto. A segno anche Correa, De Vrij e Bisseck, che festeggia al meglio il rinnovo del contratto che lo legherà alla Pinetina fino al 2029 con ingaggio più che raddoppiato. Unica nota stonata Acerbi: uscito per infortunio muscolare nel primo tempo, esami nelle prossime ore. Tutte le tre grandi del nord appena descritte torneranno in campo in Champions prossima settimana: Milan a Bratislava con lo Slovan, suggestiva trasferta britannica per la Vecchia Signora al Villa Park, ostacolo Lipsia per l’Inter impegnata martedì sera a San Siro.
Sport
23 Novembre 2024
Delusione Milan-Juve, sonnifero e reti inviolate: sorride solo l’Inter, pokerissimo a Verona