Continuità capitolina. Nel bene e nel male. O meglio: chi nel bene, chi nel male. La sosta, quantomeno alla prima dopo le lunghe e fredde due settimane di pausa novembrina, non ha minimamente invertito trend, condizioni, direzione. La Lazio ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato, una Lazio vincente e convincente, una Lazio che allunga la striscia addirittura a sette successi consecutivi: fiocca pure il tre a zero netto al Bologna, arrivato sfruttando l’espulsione di Pobega nel primo tempo, sbloccando e dilagando nella ripresa. Ispira e trascina capitan Zaccagni, tra gol e assist; sblocca Gigot, ipoteca il numero 10 prima d’uscire, chiude in campo aperto pure Dele-Bashiru. Pur senza Tavares, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia: nell’orchestra Baroni c’è spazio per tutti, ma proprio per tutti. Se sponda biancoceleste si respira aria d’altissima classifica senza alcuna intenzione di voltarsi o senza alcuna paura di vertigini, dall’altra parte del Tevere regnano ancora musi lunghi e delusione nonostante avvento Claudio Ranieri. Il suo terzo regno giallorosso parte con un’altra sconfitta stagionale giallorossa: decide l’ex di turno, Romelu Lukaku, Roma sconfitta uno a zero a Napoli dai solidissimi azzurri di Conte. Che alla fine sbloccano e non incassano; tra assenze e gioco latitante, la Roma davanti è poco più che nulla. Scappano le primissime, campionato sfavillante lassù: Napoli a 29, Atalanta, Lazio, Inter e rivelazione Fiorentina a 28. La Roma, pensate, ancora dodicesima a 13 punti: solamente la zona europea sembra lontana anni luce.
Sport
24 Novembre 2024
Continuità capitolina: altro tris Lazio, Lukaku condanna Ranieri