Meno due. Adesso sì. Iniziato il countdown, quel conto alla rovescia che tutti gli amanti della Formula Uno hanno già senza ombra di dubbio fatto scattare da settimane. Una lunga sosta, quella del mese di novembre, prima del gran finale. Un finale costruito sul trittico: prima Las Vegas, quindi Qatar, poi Abu Dhabi. Un finale rovente per il cuore dei sostenitori ferraristi, che sperano di veder tornare a trionfare il Cavallino nella Costruttori. Il prodotto 2024 di Maranello davanti ad ogni scuderia: per riuscir nella missione, serve scavalcare e rimontare la McLaren. Questo l’imperativo al centro degli ingegneri rossi, così come il traguardo del sentimento al centro dei sogni d’ogni sostenitore ferrarista. E quello appena passato era il weekend a stelle e strisce, quello di Las Vegas, primo del trittico conclusivo su cui è stato organizzato il gran finale di Formula Uno 2024. Un weekend che poteva già sancire l’aritmetico titolo di Verstappen e così è stato: è bastato un quinto posto, piazzamento finale di una seconda parte di stagione meno sprizzante e contraddistinta da mille tensioni se non convulsioni interne Red Bull. Ma ha gestito il gran vantaggio accumulato e come sempre, con l’esperienza che ormai contraddistingue uno dei più grandi dell’età contemporanea come Max, s’è portato a casa per la quarta volta consecutiva il titolo Piloti. Dal punto di vista Costruttori, e questo il nettare che ci interessa di più, i segnali arrivati in Italia sono senz’altro positivi. Quantomeno confortanti. Ma forse, non radiosi quanto ci aspettavamo. O quantomeno, quanto sognavamo. Le McLaren hanno deluso, eccome: da un Norris mai protagonista e totalmente evanescente fino ad un Piastri che per non farsi mancar nulla si fa beccar pure per falsa partenza, scuderia colpevolmente deludente già dalle qualifiche. Ecco perché le rosse ne potevano approfittare ancora di più. E lo sanno tutti pure a Maranello, quanto e come in Nevada si potesse rosicchiare qualche punticino in più dei dodici totali recuperati: la distanza adesso è ventiquattro, non proprio cosa da poco, ma si può sperare. Ciò che non aiuta sono le tensioni interne, tornano scintille tra Sainz e Leclerc, probabilmente colpa di primi giri e stint che potevano interpretare meglio. Una tensione scaturita soprattutto alla fine dove da parte di Charles vola qualche parola di troppo nei confronti di Carlos, alla fine della sua avventura ferrarista, reo secondo il transalpino di non aver eseguito gli ordini impartiti dal muretto. Terzo Sainz e quarto Leclerc nel trionfo a sorpresa di Russell e nella rimonta stellare dell’eterno Hamilton che già fa viaggiare mente e cuore dei ferraristi; quel vecchio colpo Mercedes che ha rischiato di sparigliare le carte in vista degli ultimi due appuntamenti in Medio Oriente: domenica Qatar, quindi Emirati Arabi Uniti, il futuro è tutto qua.
Sport
25 Novembre 2024
Editoriale F1, weekend Las Vegas: Verstappen lode e poker, Ferrari tensioni e speranze