VITERBO – Monta una nuova polemica tra i commercianti del centro storico, stavolta si parla della scelta dell’amministrazione di voler chiudere il cuore del capoluogo alle auto per i giorni di festa.
Il problema, come segnalano molti commercianti, infervorati dalla scelta voluta in primis dalla sindaca Chiara Frontini, sarebbe quello di sempre: “così facendo, si disincentiva il passaggio dei potenziali clienti”.
“Anche quest’anno si specula sulle vite dei commercianti – scrive un noto commerciante del centro storico – Anche quest’anno si assecondano le follie bambinesche di un Sindaco redivivo. Anche quest’anno chissenefrega del lavoro degli altri e dei negozianti che non arrivano più, tanto poi in tempo di bilanci la conta di chi ha chiuso e delle nuove aperture, sarà redatta con tutti gli artifici contabili possibili per esaltarne il saldo positivo… mentre è davanti agli occhi di tutti, tutti coloro che abbiano un minimo di onestà intellettuale, che i negozi cadono a terra come mosche… e le fantomatiche aperture non esistono e non resistono”.
La misura, tuttavia, sembra però piacere alle famiglie che guardano di buon occhio la chiusura del centro per poter passeggiare in pace, senza che macchine schizzino a destra e sinistra a tutta velocità.
“Il centro storico, almeno per Natale, merita di essere vissuto dalle persone – fanno sapere alcuni genitori – Anzi, chiudendolo siamo ancora più incentivati a fare una passeggia e a girare tra i negozi per fare acquisti, vedere luci e godere delle attività predisposte per le feste”.
Dalla parte delle famiglie, inoltre, anche vari imprenditori del settore della ristorazione. Bar e ristoranti, infatti, plaudono all’iniziativa, ma come sottolineano: “Il settore della vendita al dettaglio è sempre più in crisi e se chiuderanno altri negozi, anche per noi baristi e ristoratori sarà un problema gravissimo. Bisognerebbe trovare soluzioni alternative per permettere alle persone di vivere il centro sempre, tutto l’anno, in primis potenziando i parcheggi adiacenti alle mura”.
Ancora una volta, Viterbo dimostra di essere una città a due velocità distinte e con profonde divisioni anche all’interno dello stesso mondo imprenditoriale che la caratterizza. Le possibilità di crescita, tuttavia, sono un trait d’union che collega tutto e tutti e che, si spera, saranno messe sotto la lente di ingrandimenti da parte dell’amministrazione.