Se ne va uno dei più grandi personaggi della storia di civitavecchia. Una delle massime espressioni del giornalismo locale, civitavecchiese e viterbese. La domenica locale del Lazio nord diventa decisamente più amara, una volta appresa la notizia della scomparsa di Giampiero Romiti, che dopo una lunga malattia lascia cari e famiglia all’età di 83 anni. Nato nel 1941, la sua carriera giornalistica professionale decollò fino a toccare vette nel locale mai sognate prima d’allora: iniziò nello sport, accompagnò come inviato della Gazzetta dello Sport le giocate del Settebello del 1978, storia nella storia narrando gesta dei suoi conterranei Simeoni e Galli. Successivamente divenne Caposervizio de “Il Tempo”, punto di riferimento e istituzione delle cronache locale, sia nella sua Civitavecchia che a Viterbo. Da anni in pensione, non ha mai fatto mancare il suo apporto, le sue pillole, la sua saggezza a quel giornalismo locale, quello del suo cuore, nel frattempo evoluto e in diffusione su nuovi mezzi e canali, come televisioni o ai giorni d’oggi web tv. Sempre a servizio della cittadinanza, con quel carattere soltanto apparentemente burbero ma in realtà dolce e profondo, un cittadino modello, conosciuto e rispettato nei suoi amori locali, proprio Viterbo e soprattutto Civitavecchia. Tra tante passioni quella per il suo primo sentimento, lo sport, storico membro fino ai giorni d’oggi dell’associazione “Veterani per lo Sport”, istituzione locale, al fianco di Roberto Melchiorri. Se ne va una figura saggia, sopraffina. Un’istituzione, un esempio.