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    5 Dicembre 2024
    Premier, mercoledì da leoni: Toon, Reds e St James’ spot terrestre. Scia Slot: robusti Gunners, viaggio Chelsea, sussulto City

    Altra chicca. Altro planetario spot Premier. A Newcastle una gara da leccarsi i baffi: non soltanto spettacolare, giocate, qualità, intensità, imprevedibile, aperta a mille ribaltamenti (insomma, marchio Prem) ; ma pure finale sorprendente, telespettatori incollati fino all’ultimo respiro e soprattutto St James’ Park, Toon Army ruggente, due istituzioni del calcio britannico come MagPies e Liverpool, un film che alimenta e catalizza soltanto quella voglia di allacciarsi le cinture pronti al viaggio Prem direzione Natale, Boxing Day e Capodanno. Nonostante il solito totale Isak, tra gli attaccanti più forti e completi al mondo; nonostante forza Bruno Guimaraes, centrocampo tosto, solita compattezza del Toon di Howe e gioiellino assoluto ormai pur numeri e statistiche piccanti come Gordon; alla fine gli infiniti Reds di Slot erano riusciti a capovolgerla, spingendo forti nel secondo tempo, accusando pur il due a uno avversario nel loro migliore, controribaltandola sul tre a due, salvo poi stavolta pagar uno dei pochi errori di quel Kelleher sorpresa positiva nel periodo d’assenza d’Alisson, uscita completamente a vuoto e 3-3 che restituisce punto strameritato al Newcastle. Primi punti persi nel finale per Slot ma siamo in Premier, NBA, calendario forte, fitto e contratto, avversari grossi e campi di storia, un mezzo passino falso pur dopo la grande e mediatica vittoria da punto esclamativo sul Manchester City poteva esser preventivabile, senz’altro naturale. In scia alla fuga rossa provano a restare i Gunners, che vincono l’altro grande scontro di un mercoledì da leoni, la prima grande sfida britannica di Ruben Amorim, sconfitto due a zero all’Emirates: dopo qualche settimana di timido appannamento l’Arsenal ha immediatamente ritrovato il brillante cammino degli ultimi anni, quello che gli consente di lottar per il massimo obiettivo; il doppio timbro su corner, completezza altresì su palle inattive, fisicità e calci piazzati, contorno vincente ad un team che a livello d’espressione soprattutto ritrovato capitan Odegaard non deve insegnar niente a nessuno. Tra Timber e Saliba, solidità di un progetto avviato da anni che batte due a zero uno appena nato; due gol su corner in piena ripresa preparati settimana dopo settimana, saltatori che arrivano dal secondo ad aggredire a sorpresa il primo, tranello per difesa Gunners. Biancorossi ripartiti e tornato grande entusiasmo: Liverpool che resta in fuga a 35, Arsenal a 28.. così come chi viaggia alto, molto alto, più alto di quanto previsto ad inizio anno, il Chelsea di Maresca di cui si parla troppo poco, colpevolmente, fin qui. Quest’anno Palmer ma non solo, punti e continuità, dopo anni turbolenti ed a tratti imbarazzanti finalmente decollata l’era americana: pure ieri 5-1 a Southampton, domenica test di maturità definitiva col derby al Tottenham Hotspur Stadium. Finalmente notte serena invece per il Manchester City, che col tre a zero al Forest prova a voltar le spalle all’argomento più importante, narrato approfondito e descritto più d’ogni altra cosa, al centro d’ogni copertina britannica d’altrettanto ogni settimana: Bernardo Silva, De Bruyne e Doku per abbattere la resistenza di un Nottingham adesso sì, dopo mesi stellari logisticamente in calo. In zone europee c’è sempre l’Aston Villa di Emery col 3-1 al Brentford, seratona da istituzione salvezza per l’Everton che affonda 4-0 i Wolves ancora in piena zona retrocessione: dopo la contestazione del settore ospiti del West Ham in quel di Leicester ad un Lopetegui che attende di conoscere il proprio destino nelle prossime ore arriva pur quella dei lupi arancioneri in trasferta a Goodison Park direzione Gary O’Neill, lo scorso anno tra le assolute rivelazioni oggi pur lui sul lastrico. Stasera si chiude l’infrasettimanale: fari puntati su Bournemouth, arriva l’altalenante Tottenham di Postecoglou.