Subentrò a coach Scariolo ad inizio autunno scorso. Arrivò a sistemare un ambiente tumultuoso e quasi per miracolo la Virtus si rese protagonista di un girone d’andata d’Eurolega stellare. Poi nel tempo è iniziato a cambiar tutto. La squadra calò in Europa in primavera, fu protagonista dell’impresa di Instanbul ma uscì comunque al play-in, quando poche settimane prima sembrava fatta direttamente per i play-off. Poi, in estate, tra mercato, gruppo e questioni interne, evidentemente s’è rotto qualcosa. Bologna di quest’anno, rendimento europeo, significa disastro. Ieri è arrivata l’ennesima sconfitta in campo internazionale, la più cocente, quella che fotografa di più il rendimenti di chi stavolta occupa l’ultimo imbarazzante posto da fanalino di coda d’Eurolega, quella con l’Alba Berlino. 88 a 90, l’ultima delusione all’ultimo respiro, umiliante goccia che ha fatto definitivamente traboccare il vaso. Musi lunghi e allora, per il protagonista in questione ovvero chiaramente coach Banchi, la decisione inesorabile: rimette il mandato, irrevocabili dimissione, palesemente accettate dal club. Nessuno s’è schierato dalla sua parte dopo la gara, forse solo Belinelli. Forse già in giornata la decisione della società sul suo successore: al momento forte la candidatura di Djordjevic. L’unico ostacolo, ed è quello che si discute all’interno del club altrimenti probabilmente la fumata bianca era già scoccata, è che quello che fu già allenatore della Virtus a cavallo tra il 2018 ed il 2021 tornerebbe solo a patto di progetto pluriennale, e costruito su di lui. La dirigenza invece, scottata dagli ultimi accadimenti, preferirebbe un traghettatore. Domani intanto, e non è chiaro con chi al timone, la Virtus tornerà in campo per affrontare la Stella Rossa, avversario già battuto da Milano ieri per un’Olimpia che, post Madrid e con sei successi nelle ultime sette, invece è tornata come ampiamente narrato super protagonista in Europa: adesso sì, breccia Top 10, quarta vittoria consecutiva.