Il barman condannato all’ergastolo per l’omicidio della fidanzata incinta si è rivolto al programma radiofonico La Zanzara attaccando i media e pensando alla sua famiglia
MILANO – Una lunga lettera scritta a mano, con di nuovo le scuse a Giulia e alla sua famiglia, e con pesanti accuse ai giudici e ai media: l’ha scritta Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo lo scorso 25 novembre dalla Corte di Assise di Milano per l’uccisione di Giulia Tramontano, la fidanzata 29enne, e del bambino di cui era incinta al settimo mese.L’ha inviata a La Zanzara, tramite il fratello Omar. La missiva è stata letta in diretta dal conduttore Giuseppe Cruciani, che ha spiegato di essere stato autorizzato da Omar Impagnatiello, che è il procuratore del fratello, e dal legale.
“Ogni istante della mia esistenza è dedicato a lei, e così anche ora le prime parole sono esclusivamente per te, Juliet, per la meravigliosa ragazza che eri, che sei e sarai. Perché dentro me non cesserai mai di splendere. Per quanto inutili e imbarazzanti siano, ti porgo nuovamente le mie scuse. A te, alla tua meravigliosa famiglia e a tutte le persone toccate da questo inspiegabile e folle male. Mi manchi. So che ci sarebbero tante altre cose da dire ma io e te ce le diciamo tutte le sere. Tu già sai.
Ora però vorrei porre l’attenzione su qualcosa che passa inosservato: la tv e le sue vittime collaterali. In quest’ultimo anno è stata trasformata una situazione drammatica in un crudo teatro per la sola soddisfazione del pubblico da casa. Posso già immaginare quali saranno i titoli: ‘Impagnatiello il narcisista’, ‘Impagnatiello punta i riflettori su di sé’, ‘Impagnatiello fa la vittima’.
Il pm ha detto bene: di questo processo se n’è parlato troppo. Ed è proprio così: siete riusciti a parlare più di me che di Giulia, facendo cadere le date delle udienze in ricorrenze appetibili per il pubblico, l’interrogatorio esattamente un anno dopo il reato, le arringhe esattamente un anno dopo la perdita di Giulia Cecchettin e l’ultimo atto il 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne.Fin dal principio la mia famiglia si è trovata a dover scappare di casa perché pedinata giorno e notte dei giornalisti. E avete mai pensato a mio figlio di 9 anni, che porta sulle sue fragili spalle il cognome di quel mostro dei vostri titoli? E chi invece ha deciso di suicidarsi perché soffocato dalla tv? Queste sono le vostre vittime.Vorrei tanto essere l’ultimo caso mediatico, ma a quanto pare siete più interessati al guadagno: questa è la ‘banalità dei media’. Mi spiace utilizzare questo canale per dire ciò che ho da dire, ma forse è l’unico modo perché qualcuno ascolti sperando che in molti invece ci riflettano.Tutto questo non mi distaccherà mai dal pensiero principale e costante che ho per te, Juliet, dal vuoto che ho lasciato e dall’abisso in cui nuoto. Nuovamente ed eternamente ti chiedo scusa”.“Io non commento nulla – ha aggiunto Cruciani – questa lettera è a disposizione di chiunque la voglia, la prima lettera di Impagnatiello dal carcere”. A commentare sono stati invece i familiari di Giulia, “Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”, il commento condiviso su Instagram da Loredana Femiano e Franco Tramontano, genitori di Giulia, accanto alla frase pubblicata dai familiari compare la foto di un roditore.