Volevano lo spettacolo, la spettacolarizzazione totale, quella del tutto, un finale da film. E così è stato. Ha vinto chi ha allestito gli ultimi due GP 2024 in Medio Oriente, tra Qatar prima e Abu Dhabi poi. Un film, un thriller, mille trame e mille destini intrecciati per altrettanti infinite storie, contenuti, romanzi da raccontare. Alla fine un film che non ha premiato i sogni Ferrari: ha vinto la McLaren, trascinata da un super Lando Norris, prestazione maiuscola a comandare davanti a tutti, la risposta nel momento più importante a zittire chi spesso e volentieri gli ha criticato di non saper resistere alla pressione negli attimi che più contano, quelli più decisivi. Si prende le responsabilità della Papaya con un Piastri per tutto il GP fuori dalla zona punti e alla fine trionfa, ancora una volta, consegnando la costruttori alla Scuderia britannica. Da Miami in poi la svolta: mediamente la migliore, giusto così, giusto fermarsi ad applaudire. Ed oggi non è e non deve esser nemmeno la domenica dei rimpianti a Maranello. Non può, non oggi. Non può esserlo visto cos’è stato in grado di combinare un fenomeno come Leclerc, qualcuno che tra penalizzazione e track limits partiva dall’ultima fila e con una scalata magistrale riesce addirittura a chiudere sul podio: terzo dietro a Sainz alla romantica ultima con la Rossa, qualcuno che ha scavato sentimento nel cuore dei tifosi del Cavallino. Ma non basta alla Ferrari, nonostante il dispiacere del fenomeno monegasco: ritratto pensieroso e dispiaciuto nonostante quanto debba esser orgoglioso di quanto fatto, splendido il cinque scovato a fine GP con Lewis Hamilton, come per dire metaforicamente “dal prossimo anno tocca a noi”. Già, quel Lewis terzo enorme protagonista dell’ultimo atto, a renderlo ancor più spettacolare, proprio a proposito di trame e romanzi. Partiva da dietro anche lui, rimonta stellare dalla quindicesima posizione alla.. quarta. Soffiando all’ultimissimo respiro, quando ogni telecamera era mai giustamente destinata a Norris che tagliante il traguardo, il quarto posto di corto muso e sul fil di sirena a quel collega o più rivale di scuderia Mercedes, Russell: una trama da 865 punti a testa da quando sono compagni di squadra, ma Hamilton orgoglioso com’è a 39 anni non poteva chiudergli dietro anche in questa speciale classifica tutta virilità sportiva, così sorpassa e conquista gli applausi persino del suo compagno dopo una lunga battaglia, un testa a testa davvero mediatico e spettacolare. Che ha fatto e farà ancora chiacchierare. Si chiude dunque la stagione 2024. Cara F1, arrivederci al 2025. Quattro scuderie a lottarsi quel titolo Costruttori che a Maranello inseguono ormai dunque dal 2008. Ma con un’arma in più, cara rossa: Hamilton e Ferrari, il matrimonio della storia.
Sport
8 Dicembre 2024
F1 2024, finale stellare ad Abu Dhabi: trionfo Norris e McLaren, ma Leclerc ed Hamilton supereroi