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    Cronaca
    8 Dicembre 2024
    Vasanello – Caprone di 70 chili semina il panico in centro: “Sedato e portato in un rifugio a Nepi” (VIDEO)

    VASANELLO – Riceviamo e pubblichiamo il simpatico racconto di Igino Vestri, sindaco di Vasanello, sulla pacifica “invasione” di un caprone nel centro storico del paese.

    È sabato 7 dicembre, il giorno prima della festività dell’Immacolata Concezione, la vigilia di una grande festa.

    In paese fervono i preparativi per il giorno dopo, l’8 dicembre, anche per l’accensione dell’albero in piazza.

    Tutti i bambini e le bambine sono già pronti ai canti di rito per il grande evento, tutte le famiglie utilizzano il proprio tempo per le ultime spese: gli addobbi e le luci, tutti sono già pronti all’approssimarsi del Natale.

    Ma gli imprevisti ci sono sempre, non mancano mai.

    Alle 10,27 la comandante dei carabinieri mi chiama: “Sindaco, abbiamo un problema in paese, proprio al centro del paese c’è una grossa capra, anzi un becco, inquieto e aggressivo forse perché impaurito, che sta creando non pochi problemi alle persone”.

    La mia risposta al momento è stata spontanea, naturale, come chiunque altro l’avrebbe data nell’immediatezza: “Ma questo becco non aveva null’altro da fare? Ci mancava pure lui a rompere le scatole? Non bastano i problemi che ogni giorno dobbiamo affrontare?”.

    Nel frattempo i carabinieri insieme agli agenti di polizia locale presidiano immediatamente il sito, per motivi di sicurezza ovviamente, ed essendo io impossibilitato ad intervenire mi sostituisce in loco il mio vicesindaco, Francesco Ricci, sempre disponibile e presente a risolvere le problematiche e le situazioni di urgenza.

    Da qui si apre il mondo dei contatti e delle telefonate per cercare la risoluzione del problema.

    La Asl interviene tempestivamente e poco dopo due dottoresse sono sul posto per verbalizzare la situazione e aiutare a porre rimedio a quanto accaduto.

    Io nel frattempo mi libero, do il cambio al mio vicesindaco e parlo sia con la comandante dei carabinieri che con le dottoresse della Asl presenti che mi relazionano: “Signor sindaco il becco è suo, è sotto la sua responsabilità, non è identificato da contrassegni, sembra non abbia un padrone e quindi può decidere lei se abbatterlo (per poi portarlo all’inceneritore) ovviamente se ritiene che possa creare problemi di pubblica incolumità”.

    Nel frattempo il becco, di una settantina di chili e con due corna lunghe una cinquantina di centimetri, dopo aver saltato di giardino in giardino si era coricato all’interno di una pertinenza abitativa, forse stanco o forse impaurito dalla gente che nel frattempo stava tentando (fortunatamente allontanata dai carabinieri, per non farlo innervosire ulteriormente) di avvicinarsi per curiosare.

    Alla domanda delle dottoresse della Asl ho esitato solo cinque secondi a rispondere: “Sinceramente il becco mi mancava, da quando sono sindaco sono tutore di numerosi bambini ma non avrei mai immaginato di tutelare nel mio mandato anche un caprone; comunque continuo: il becco non si abbatte, per ora è calmo e tranquillo, evitiamo avvicinamenti, mettiamoci in contatto con un veterinario per sedarlo e cerchiamo un posto per ospitarlo”.

    Non nascondo che alla mia immediata risposta ho avuto modo di scorgere, sia nel volto delle dottoresse che nello sguardo della comandante dei carabinieri, un cenno di soddisfazione, un celato consenso, anzi quasi un assenso alla mia decisione che ho percepito con molta soddisfazione.

    Abbiamo quindi contattato il veterinario della Asl per sedare il becco e innumerevoli aziende e fattorie per cercare di ospitare successivamente l’animale; gli amici dell’Enpa ci hanno aiutato e hanno attivato immediatamente il tam tam dei social e subito dopo, finalmente, abbiamo trovato attraverso il rifugio Hope di Nepi la giusta ospitalità per il nostro “immigrato caprone”.

    Alle 14,30 il caprone già dormiva e allo stesso momento i ragazzi del rifugio lo hanno caricato nel furgone per accompagnarlo nella sua nuova “location”.

    Per questa vicenda conclusasi a lieto fine mi sento veramente di ringraziare: il mio vicesindaco Francesco Ricci, la comandante dei carabinieri di Vasanello e i suoi colleghi, gli agenti di polizia locale e gli operai del comune di Vasanello, gli amici dell’Enpa, che subito si sono attivati per aiutarci a risolvere il problema, le dottoresse e il veterinario della Asl, tempestivi e collaborativi, i meravigliosi ragazzi del rifugio Hope di Nepi, i residenti del luogo per aver fortemente sostenuto a favore della salvezza dell’animale, compreso chi involontariamente lo ha ospitato nel proprio giardino pur ricevendo qualche danno.

    E perché no, un ringraziamento va anche a chi forse sorriderà su questa vicenda o magari la deriderà asserendo: “Ma tutto sto casino per un becco? Tutte queste energie, questo spiegamento di forze per un caprone?”. Rispondo a queste persone ammesso che ce ne saranno, ne valeva veramente la pena, d’altronde si e’ trattato di solo quattroore, ma spese bene da parte di tutti: la solidarietà, la condivisione, il rispetto, anche per gli animali in questi periodi per noi così aridi. Non fa mai male, anzi migliora sicuramente il nostro modo di vivere.

    Buon Natale a tutti, anche al becco ovviamente.

    Igino Vestri
    Sindaco di Vasanello