Probabilmente la notte più bella dell’era Thiago Motta. Era l’esame più importante, senz’altro il più blasonato e prestigioso, serviva la miglior prestazione di quanto costruito fin qui nonostante qualche singhiozzo di troppo che la vede dietro in campionato; la Juve non sbaglia, vince e convince, battendo due a zero il Manchester City di Guardiola. Nel primo tempo palleggio più ospite come preventivabile; Motta deve accettarlo, sa chi allena e costruisce la vittoria nella ripresa: gioiello Yildiz per Vlahovic che timbra finalmente in momenti come questi, chiude McKennie su confezione Weah che esalta letture e cambi del tecnico stasera quindi promosso a pieni voti. In tanti attendevano una serata del genere, per convincer tutti di quanto e come quella intrapresa sia la direzione giusta. E’ la vittoria più prestigiosa degli ultimi anni europei della Vecchia Signora. Juve che sale a quota undici, ipoteca quantomeno un posto tra le prime 24 e torna a sognare le prime 8. Per il Manchester City invece crisi nera pure in Europa: gli ottavi diretti adesso utopia, serve consolidare i sedicesimi, rischia e non poco in posizione 22. Sono tante le grandi che fin qui hanno sorprendentemente deluso e tremano: con Guardiola pure Ancelotti e Luis Enrique col suo PSG. Una nuova formula che diverte, in termini di sorprese e stupore. Nel mucchione totale con ben undici squadre tra 13 e 12 punti pure il Milan, che alla fine tira un sospirone di sollievo e mangia 2-1 boccone Stella Rossa: gioiello di Leao prima che l’ex Toro Radonijc rimetta tutto in parità e geli San Siro, ma alla fine il tutto per tutto premia Fonseca che prima impreca sulla traversa di baby Camarda poi esulta per la ribattuta vincente di Abraham che sul fil di sirena scaccia paure e regala la quarta vittoria consecutiva in Champions al tecnico portoghese. Continuità post Madrid: i rossoneri puntano direttamente gli ottavi adesso, fantascienza soltanto poco più di un mese fa. Unica nota stonata il doppio infortunio: non tanto quello a Loftus-Cheek, bensì quello occorso ad un leader come Morata, risentimento al flessore sinistro. Un punto d’orgoglio infine completa la bella serata delle italiane: il pari a reti inviolate del Bologna a Lisbona, quello col Benfica, un punto che non alimenta speranze qualificazione ma che senz’altro significa orgoglio felsineo per tutto il Mediterraneo, a testa altissima.
Sport
11 Dicembre 2024
Juve, Motta e Dusan: battuto Guardiola, superato l’esame più prestigioso. Milan all’ultimo respiro