VITERBO – Coperte e cappotti anche in classe presso la sede di via Mazzini del Liceo Santa Rosa. A riportare la questione sono studenti e genitori, che segnalano come da inizio anno i termosifoni dell’istituto scolastico siano malfunzionanti.
Per provarlo ci siamo recati in prima persona sul posto, dove abbiamo registrato come la maggior parte degli studenti avesse un capotto o addirittura una coperta sulle spalle in classe e nei corridoi. “Qui si gela, i termosifoni non funzionano e si muore di freddo” ci hanno confermato gli studenti. A funzionare, sono solo un gruppetto di termosifoni in un piccolo angolo tra due corridoi, un numero troppo esiguo per riscaldare l’intera struttura, dove si battono letteralmente i denti.
Una delle insegnanti ci ha poi confermato come dei tecnici fossero stati chiamati per risolvere la questione. Non sarebbe la prima volta, tuttavia, come ci hanno fatto sapere i genitori, che ci hanno anche spiegato come presto – se non si risolverà la gravissima questione – provvederanno informano le autorità.
L’istituto, che fa capo alla Provincia di Viterbo, è nella morsa del gelo da inizio anno. Ora, con l’abbassamento repentino delle temperature, aumenta il rischio per gli studenti e per gli stessi insegnanti (anche loro in classe con i cappotti indosso, stamattina) di ammalarsi.
“Sembra un campo profughi – sottolinea un genitore – è inammissibile che i nostri figli debbano stare in queste condizioni, non è umano”. La situazione, che famiglie e studenti hanno già riportato ai responsabili della sede distaccata e agli altri docenti, non sembra però in procinto di migliorare. Non subito, almeno.
Il sospetto, come è accaduto in molte altre situazioni, è che l’impianto di riscaldamento della scuola sia troppo datato. Quello della fatiscenza delle scuole di ogni ordine e grado resta infatti una ferita aperta che attraversa l’Italia da Nord a Sud, dove tantissimi studenti segnalano situazioni sempre più imbarazzanti con edifici pericolanti, assenza di materiali per lo studio e, come nel caso della sede di Via Mazzini dell’Istituto Santa Rosa, il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento.
“Con gli altri genitori abbiamo anche versato 80€ a inizio anno – ci spiegano ancora – una somma che abbiamo messa a disposizione per le ‘urgenze’. Si potrebbe attingere a questo fondo cassa per far fronte alla situazione incresciosa, prima che qualcuno si ammali. A quel punto potrebbero scattare anche delle denunce. Non mancheremo nemmeno di avvisare la sindaca Chiara Frontini della situazione. Qualcuno deve fare qualcosa ora, non si può attendere l’arrivo della prossima primavera”.
L’augurio è che ora la Provincia possa intervenire celermente per far fronte all’emergenza anche perché nei prossimi giorni pare giungerà un ulteriore calo delle temperature, ormai sempre più invernali e in linea con il periodo.