
Per altri imputati disposte condanne tra i 3 e i 6 anni
FROSINONE – La settima sezione del Tribunale di Roma ha assolto “per non aver commesso il fatto” e “perché il fatto non sussiste” Mauro Giammaria, il manager ciociaro del consorzio d’imprese PosteMotori che si era aggiudicato il maxi appalto da 490 milioni di euro bandito nel 2014 dal Ministero dei Trasporti per gestire e rendicontare i pagamenti tramite bollettini postali delle somme dovute dagli automobilisti, anche per la revisione delle auto.
Le indagini nel 2018 avevano portato ad ipotizzare la creazione di fondi occulti, accumulati in una cassetta di sicurezza dalla quale gli inquirenti avevano sequestrato circa 500mila euro.
Gli altri imputati sono stati riconosciuti colpevoli di reati che vanno dalla bancarotta al riciclaggio ed alla frode fiscale:sono stati condannati a pene comprese tra i 6 a i 3 anni, con confische per alcuni milioni di euro in beni immobili di lusso e disponibilità monetarie.
I difensori del manager ciociaro, gli avvocati Nicola Ottaviani e Salvino Mondello, hanno sostenuto che Giammaria, sottoposto anche a circa un anno e mezzo di custodia cautelare detentiva, aveva sempre operato nel completo rispetto della legge sugli appalti pubblici, non commettendo reati ed agendo sempre con l’obiettivo di realizzare l’interesse del Consorzio e dello stesso Gruppo Poste, attraverso l’introduzione di complessi ed innovativi sistemi di gestione della contabilizzazione dei versamenti degli automobilisti a favore del Ministero dei Trasporti.