Una leggenda della ginnastica azzurra. Una delle più grandi. Numeri alla mano ma non solo, per ciò che ha significato. Lo sport del Bel Paese saluta Alessia Maurelli, storica capitana delle Farfalle, la nazionale della ginnastica ritmica italiana. Anche le storie più belle hanno un inizio ed una fine, anche le più grandi campionesse vantano un ciclo, un’era, poi destinata al tramonto. E quel tramonto va reso sublime, celebrato, festeggiato. “Non piangere perché è finita, sorridi perché accaduto” resta uno dei detti che, quando narrato per accompagnare storie di sport come questa, non può far altro che calzare al pennello meglio di qualunque altra massima di saggezza. Alessia Maurelli ha annunciato l’addio all’attività professionistica, dunque. L’ha fatto durante una serata di Gala, evento e premiazione, nella sua Ferrara. Lei, ferrarese d’adozione, nonostante nata in Piemonte e tuttora abitante in provincia di Rovigo. Ha deciso di annunciarlo proprio davanti alla sua gente, al suo popolo, al suo amore. Una decisione confermata nelle prime ore del martedì mattina sui suoi canali social: “Sei stato un lungo viaggio – esordisce in un commovente post Instagram – ma adesso è tempo di salutarci. Grazie per avermelo fatto fare. Grazie a chi l’ha condiviso con me. Sei esattamente come nessun altro. Per sempre”. Lascia una delle più grandi, dunque. Tanto per capir la grandezza di chi per 10 anni è stato perno fondamentale della nazionale delle Farfalle, leader e simbolo, è una delle rarissime atlete azzurre nella disciplina ad aver partecipato a tre Olimpiadi: quindi lasù, nell’eden della ginnastica italiana, come Centofanti, Santoni e Blanchi). Divenne capitano dopo Rio 2016 e nelle due successiva occasioni condusse da capitano ed esempio da emulare le compagne alla vittoria di squadra: la doppia medaglia di bronzo, tra Tokyo 2020 e l’ultima, ancora scalfita nelle collettive memorie, quella di Parigi 2024. Per un palmares che ha livello individuale non ha mai avuto bisogno di presentazioni: chiude infatti con 139 medaglie internazionali, ben otto partecipazioni ai Mondiali in cui cinque trionfi specifici e sei Europei. Una capitana che tra l’altro, e forse è questo un altro motivo per cui l’ultimo bronzo transalpino alle spalle di Cina e Israele resta ancor più scalfito nel folklore delle collettive memorie azzurre, è ricordata per una delle scene d’amore più belle vissute nelle storia delle ultime Olimpiadi: la proposta di matrimonio dopo il successo, quella del suo Massimo Bertelloni, il giovane attore che stupì tutto e tutti e cogliendo nel pieno dei festeggiamenti la stessa Alessia si inginocchiò formulando quelle famose paroline.. a cui non poté altro che succedere un meraviglioso sì.
Sport
17 Dicembre 2024
Capitan Alessia tra medaglie, Farfalle e proposta: saluta Maurelli, leggenda della ginnastica ritmica azzurra