La sconfitta di Como non ha fatto più rumore di tante altre. Forse qualcuno se l’aspettava pure. E questo diventa lo specchio più sconcertante di una stagione domestica, quella in A, forse peggiore degli ultimi 20 anni. Per una Roma totalmente assorbita nella seconda metà di una classifica in cui i giallorossi proprio non riescono a far minimo filotto o risollevarsi, addirittura 16 punti a sole due lunghezze dalla zona retrocessione, gli spettri di quel remoto (ai giorni d’oggi nemmeno troppo, ndr). Punti alla mano, non si ricorda una stagione domestica così disastrosa dal famoso 2004/05, la stagione dei cinque allenatori e d’una salvezza matematica ottenuta soltanto alla penultima giornata, pieno maggio, stoccata di Cassano in quel di Bergamo. Ranieri deve traghettare fino a fine stagione, restituire una squadra che possa quantomeno emanare un minimo di valori e romanismo ai suoi sostenitori e, prima di disegnare quel futuro che dietro la scrivania vedrà voce e parer di Sir Claudio ancora protagonisti, provare a sognare tra Europa League e Coppa Italia. Caronte traghetterà le sue anime, anime del vecchio ciclo Mourinho, chi per uno e chi per un altro probabilmente arrivati anche loro alla fine del loro cammino capitolino. Paredes ha perso mentore De Rossi ed ha già espresso il desiderio di chiudere la carriera in Argentina, El Shaarawy va in scadenza, i contestati Cristante che viaggia verso i 30 e soprattutto capitan Pellegrini stesso potrebbero ritrovarsi costretti a valutar l’idea di proseguir le loro carriere da calciatori da altre parti. Ma soprattutto arriviamo all’elemento di maggior tasso tecnico della rosa di questi anni, Paulo Dybala. Forte il suo legame con Mourinho e De Rossi, mai decollato quello con una società che, percezioni e fatti alla mano, non l’ha mai ritenuto intoccabile, indiscutibile. Come dimostra la stessa trattativa saudita, tormentone dell’estate 2024 giallorossa, chiusa col gesto d’amore a Roma ed Albiceleste con cui decise di restare ancora nella Capitale malgrado la società gli avesse sostanzialmente già steso il benservito. Salutato pure De Rossi, a 31 anni belli che compiuti e con un contratto particolarissimo che lo lega ai colori giallorossi, è normale che la Joya continui comunque a valutare il suo futuro, un futuro potenzialmente alternativo. Ha rifiutato tanti soldi restando alla Roma per motivi spiegati in precedenza, ma pur dal punto di vista tecnico e di ambizioni personali, certamente transizione Juric e seconda parte della classifica non può ripagare quel che sente sia la sua dimensione. Insomma, anche per Paulo Dybala, descritte e narrate queste premesse, sembra che il ciclo naturale lo accompagni alle porte di Roma. Ed ecco che fiocca il ritorno di un vecchio popolo, sempre giallorosso ma in questo caso di Instanbul, pronto a sognarlo ancora. Il Galatasaray fa sul serio. Stavolta sì, sente che siano maturi i tempi giusti per portarsi a casa un oggetto del desiderio cullato tanti anni, sin dai tempi bianconeri. A 31 anni l’argentino può prender in considerazione il calcio turco, proprio come hanno fatto tanti suoi colleghi. Può raggiungere gente come Osimhen, Mertens ed Icardi. E può farlo già a gennaio. Il suo agente Novel, intravisto in occasione dell’ultima sfida del Gala col Trabzonspor, continua ad allacciare contatti sempre più fitti col club del Bosforo: sul piatto un contratto pluriennale a 10 milioni netti a stagione. Non parliamo di cifre saudite, ma comunque di tanti, tanti soldi. Il doppio di quanto attualmente pattuito a Roma, quella Roma con cui ha un contratto molto particolare, che si estenderà automaticamente di un’altra stagione in caso di metà presenze 24/25: ne mancano sette. Ranieri ha detto espressamente che resta chi vuol restare: chi non è convinto, può andar via. Nessuno escluso. Il Gala offrirebbe alla Roma un semplice indennizzo a gennaio: i giallorossi tratterebbero, ma come estate scorsa non si opporrebbero al trasferimento. Palla ancora una volta a Paulo, che nelle prossime settimane sarà chiamato a prender una decisione. L’idea di lasciare a gennaio, come se fossero cose a metà, non gli fa comunque impazzire, tant’è forte il legame col popolo romanista. Superata però metà dicembre: sapevamo che si sarebbero accese voci di mercato in questo periodo come ogni anno, Natale 2024 non ha fatto e non farà eccezioni.
Sport
17 Dicembre 2024
Dybala a Roma, un’era che volge al termine: fiocca l’interesse del Galatasaray