Il ciclismo mondiale in lutto. Se ne va a 90 anni uno dei più grandi della storia di questo sport, una leggenda della Fiandre come Rick van Looy. Uno dei primi, primissimi ad aver vinto tutto, tutto ciò che ai primissimi tempi dei decenni dopoguerra significava lo storico massimo. Una straordinaria vita sana e longeva per un’istituzione fiamminga, esempio per tutti. Probabilmente, e anche forse romanticamente, non possedeva la stessa attrazione mediatica dell’illustre collega e leggenda Eddy Merckx, ma a livello di conquiste e longevità (uno dei più anziani a ritirarsi ai massimi livelli del tempo, ndr) è secondo a ben pochi. Vinse tutte e cinque le Classiche Monumento nella sua lunghissima e radiosa epopea, quel dal 1954 al 1970. Tutte e cinque alcune tra l’altro conquistate più volte: nello specifico tre Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre, una Liegi-Bastogne-Liegi che si legano ai trionfi nel nostro Bel Paese, dal giro di Lombardia alla Milano-Sanremo senza mai dimenticarsi delle dodici tappe di splendore e successo del Giro d’Italia. Un palmares persino più ricco di quello di Merckx, uno dei primissimi giganti del ciclismo del dopoguerra, una delle leggende o icone a cui tanti, tantissimi si sono ispirati nel corso del ventesimo secolo e quindi nei decenni successivi. Eleganza e stile quasi inimitabili, vero campione anche fuori dalla pista, nel tempo si conquistò straordinari soprannomi come l’Imperatore di Herentals o Rik II. Insomma, ci lascia uno dei più grandi. Ma quella via e quel solco scavato nella storia europea e mondiale di questo sport resterà e riecheggerà per sempre nelle galassie ciclistiche.
Sport
18 Dicembre 2024
Ciclismo in lutto, addio Imperatore di Herentals: s’è spento Rik van Looy, leggenda della Fiandre