di Simona Tenentini
CIVITA CASTELLANA – Un anno e tre mesi di attesa per un’operazione di cataratta.
Succede all’ospedale di Civita Castellana e la denuncia arriva direttamente dal segretario Cisas Mario Perazzoni:
“Da tempo convivo con un problema all’occhio per il quale mi è stato consigliato l’intervento alla cataratta. Mi sono rivolto all’ospedale di Civita Castellana e, nonostante le priorità previste dal piano di rientro aziendale delle liste di attesa che avrebbero dovuto inserirmi in un range di 30 giorni, mi è stato fissato l’appuntamento per la visita pre-operatoria al numero progressivo 2688.”
“Mentre si magnifica l’acquisto di macchinari tecnici ed il cambio del nome dell’ospedale da Belcolle a Santa Rosa – prosegue Perazzoni – non si fa nulla per aumentare gli interventi di questa patologia.
I medici oculisti che effettuano le operazioni all’interno della ASL di Viterbo sono 5 (2 all’ospedale di Civita Castellana con 7 operazioni settimanali e altri tre a Viterbo.)ù
Ormai sembra cosa normale rimandare di 15 mesi l’erogazione di una prestazione da eseguire a 30 giorni dalla prenotazione ed è normale che la gente se ha premura debba rivolgersi al privato.
L’intervento di cataratta in privato solitamente ha un costo tra i 2.500 e i 4.000 euro tutto compreso e le cliniche offrono la possibilità di effettuare l’intervento quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi, operano senza liste di attesa tutti i giorni e mettono a disposizione degli utenti l’esperienza di un gruppo di medici oftalmologi che hanno già realizzato migliaia di interventi.
La gestione delle operazioni di cataratta, uno degli interventi chirurgici più eseguiti al mondo, è complessa. Complice l’invecchiamento della popolazione, è vero che ci sono una valanga di richieste. A maggior ragione, l’unità di Oculistica dovrebbe mettere in atto un preciso sistema per governare le priorità, anche aumentando le sedute operatorie ed inserendo interventi pomeridiani, cancellare i vincoli della burocrazia, introdurre una gestione competente e dedicare maggiori risorse a sostegno dell’oculistica.
Nella ASL di Viterbo, invece, vengono eseguite oltre 1.680 operazioni di cataratta a fronte di 6.720 richieste annue. Il trattamento chirurgico è necessario perché non esistono terapie che possono guarire ed il mancato intervento comporta, in tempi variabili da soggetto a soggetto, la perdita pressoché totale della vista.
Certamente il sottoscritto adirà ogni canale per far garantire a tutti – conclude Perazzoni – un periodo di attesa entro i tre mesi (anche per non perdere la vista e anche procedendo con denunce e risarcimenti cospicui) come tutte le realtà presenti nella vicina Toscana ed Umbria, mentre nel Lazio non si sta facendo nulla per risolvere questa questione dannosa e pericolosa che colpisce tutte le persone sopra i 65 anni.”