VITERBO – In merito al servizio andato in onda il 18 dicembre 2024 a ‘Fuori dal Coro’, realizzato dalla giornalista Costanza Castiglioni, il presidente dell’Ater di Viterbo, Diego Bacchiocchi precisa, in un comunicato, che “riguardo alle mie presunte assenze in Azienda, la giornalista si è recata in Ater, senza alcun preavviso, una prima volta venerdì 13 dicembre, giorno in cui ero a Napoli, dove si svolgeva l’Assemblea generale di Federcasa, di cui sono vicepresidente; la giornalista è tornata lunedì 16 dicembre, quando ero, invece, alla Regione Lazio: il numero del mio telefono cellulare era stato fornito da giorni alla redazione di ‘Fuori dal Coro’ e, dunque, sarebbe bastato fare una telefonata, per concordare un appuntamento”.
Per quel che riguarda, invece il Superbonus 110%, il presidente Bacchiocchi spiega che “l’Ater di Viterbo, nell’aprile 2021, a seguito di studi e approfondimenti relativi all’applicabilità della normativa specifica ad aziende pubbliche, ha pubblicato un avviso per l’acquisizione di manifestazione di interesse da parte di operatori economici a fungere da promotori nelle forme del partenariato pubblico privato, per l’efficientamento energetico ed il consolidamento sismico in edifici di proprietà Ater, mediante benefici fiscali di cui al decreto legge DL 34/2020 convertito, con modificazioni, con la Legge n. 77/2020”. “La nostra azienda – prosegue Bacchiocchi – ha suddiviso il suo patrimonio in 64 lotti dislocati su tutto il territorio provinciale per un totale di 222 fabbricati, affidando i lavori, a seguito di procedura pubblica di gara pubblicata nell’aprile 2022 e aggiudicata nell’agosto 2022 con la formula del project financing (PPP ex art. 183, comma 15, D.Lgs. n. 50/16), a cinque promotori. Sono stati così prodotti progetti che hanno generato lavori per 289 milioni di euro, provenienti non da finanziamenti pubblici, ma da proposte di general contractor, che hanno assunto l’onere di progettazione ed esecuzione di interventi su edifici di proprietà pubblica ATER finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo di pubblico interesse realizzando e gestendo opere, impianti e servizi con il solo trasferimento al promotore dei benefici fiscali di cui al decreto 34/2020, tramite sconto in fattura o cessione del credito. Le decisioni del Governo Draghi, purtroppo, poi hanno di fatto bloccato la cessione dei crediti dalle imprese alle banche e, di conseguenza, quasi tutte le ditte aggiudicatarie non hanno più potuto dar seguito all’avvio dei lavori. Nonostante il cambiamento in corsa delle procedure, l’Ater della provincia di Viterbo, è stata una delle poche in Italia (e l’unica nella Regione Lazio), che è riuscita ad avviare e completare i lavori con il Superbonus 110% su 24 fabbricati per un totale eseguito di 40 milioni di euro. E questo è stato possibile, grazie a una straordinaria sinergia tra un’azienda pubblica e una serie di imprese private, che, pur con tutte le difficoltà del caso, sono riuscite a portare a termine i lavori. Parliamo, in definitiva, di un unicum, di un esempio virtuoso. Piuttosto che una critica, dunque, ci saremmo aspettati un attestato di stima per quanto fatto in materia di Superbonus: l’Ater di Viterbo è una delle pochissime aziende pubbliche che è riuscita a sfruttare questo beneficio economico, per ristrutturare fabbricati, malgrado la criticità rappresentata dal fatto di essere ente pubblico e di essere, quindi, vincolata al rispetto del codice degli appalti, con un iter amministrativo conseguentemente molto più lungo e farraginoso, rispetto ad un’azienda privata. Rivendichiamo, in poche parole, di essere stati capaci di convogliare i soldi le risorse del superbonus sul patrimonio pubblico, mentre le cronache ci raccontano quotidianamente delle storture avvenute con questi fondi, utilizzati, in molti casi, per ristrutturare ville al mare o case private. Forse non è elegante farsi i complimenti da soli, ma sul superbonus non siamo stati bravi: siamo stati bravissimi, lavorando nell’interesse della comunità. Comprendo, però, che spesso si parla senza conoscere bene una materia tanto complessa”.
Per quanto riguarda, infine, le occupazioni abusive, in particolare del quartiere San Faustino di Viterbo a cui fa riferimento il servizio, Bacchiocchi ribadisce quanto detto in occasione di un altro servizio di Fuori dal Coro: “L’Ater di Viterbo ha effettuato l’intero iter amministrativo, fino ad ottenere i decreti di rilascio, che sono stati consegnati nuovamente in copia al sindaco della città, Chiara Frontini, in occasione della riunione di sicurezza svoltasi nel mese di ottobre presso la Prefettura di Viterbo: al momento, l’Ater è in attesa della fissazione di nuovi accessi da parte della forza pubblica e dai servizi sociali della città. Questo è ciò che possiamo fare. E lo stiamo facendo con il massimo impegno”