Quattro anticipi a cavallo tra venerdì e sabato, altrettante gare previste dal menù domenicale, classico spezzatino a favorire calciofili e fantallenatori impegnati nelle ultime compere natalizie. Aprirà una Roma ormai dispersa nella seconda metà della classifica, lontanissima da qualsiasi ambizione graduatoria alla mano, ma costretta a raggiungere quel che Ranieri continua a richiedere, il requisito minimo ma il più importante: almeno come spirito, determinazione e attaccamento alla causa dimostrare carattere testaccino ai suoi sostenitori, quel che Ranieri versione Caronte continua a richiedere. Una Roma che sul lago di Como ha mostrato al navigatissimo condottiero capitolino tutte le sue fragilità, i suoi sconcertanti spettri. Quel che le ordinate prestazioni contro Atalanta e Napoli avevano mascherato. Per questo non è riuscita a far un minimo di filotto, per questo la gara di pranzo col Parma all’Olimpico servirà per allontanar spettri tragicomici, che di comico in realtà hanno ben poco e che invece di tragico raccontano sabbie mobili retrocessione dietro l’angolo, una realtà o fotografia da smascherare. Una Roma che deve uscire da lì, una Roma che Dybala dovrà tornare a prender per mano indipendentemente dal suo futuro: sarà ancora 343, davanti Paulo e Dovbyk, ballottaggio tra El Sha positivo Saelemakaers. Tra mille interrogativi pure quello Pellegrini, tanto per cambiare sicuramente in panchina. In conferenza alla vigilia ormai Sir Claudio parla da dirigente, ammettendo quanto e come osserverà l’Everton con ogni diversi, una volta adesso ufficialmente prelevato dalla famiglia Friedkin di cui si sente a tutti gli effetti portavoce fronte Capitale. Una Serie A che invece proseguirà alle 15 con un direttissimo scontro salvezza, questo sì, tra Venezia e Cagliari; un calendario che però proprio come quello del sabato entra nel vivo verso sera con due grandi in campo tra 18 e 21: prima l’Atalanta con l’Empoli, poi la Juventus a Monza. La Dea ancora lassù, forte da dieci vittorie consecutive, rincorsa ormai straripante, a caccia della fatidica lode con cui brindare e festeggiare al meglio, e soprattutto ancora da primi della classe, le festività natalizie. Tante scelte per Gasp: davanti sicuri Lookman al fianco del rilanciato Retegui, ballottaggio tra Zaniolo e CDK. In panca Samardzic, in mediana Ederson e percussore Pasalic. Tutt’altra aria si respira in casa Juventus dove, d’altronde quando ti chiami Vecchia Signora non può esser altrimenti, più di qualcuno ha cominciato a discutere il lavoro di Motta. Della nuova filosofia si vede francamente ancora pochino, pochino come la posizione in classifica: settima, che stride con investimenti estivi. Ci vuole tempo e una rivoluzione di questo tipo non va valutata prima del secondo anno, senz’altro, ma i punti persi con le piccole adesso diventano francamente troppi. Ecco che quindi col Monza fanalino vietato sbagliare: davanti adesso c’è pure Nico, in Brianza Motta non può proprio sbagliare.
Sport
21 Dicembre 2024
Serie A natalizia, il programma domenicale: apre la Roma, in serata Atalanta e Juve