In scioltezza e sul velluto. Una macchina perfetta a colpire le follie da fantascienza del Tottenham di Postecoglou, descritte e sviscerate ormai da mesi e mesi. Di fronte agli Spurs la capolista Liverpool, seria e tosta, impeccabile, una che non sbaglia niente e pronta a sfruttare l’anno horribilis del Man City per tornare a vincere quella Premier sognata ormai da diversi anni. Una capolista da quelle indemoniate frecce offensive, fotografia delle quali resta ancora Salah, a casa sua quando si parla di Tottenham: altra doppietta, ennesimi timbri in casa Spurs a rispettare una tradizione pluriennale, due gol sul tabellino dei marcatori come quelli di Luis Diaz che significano addirittura sei a tre, allungo su un Chelsea fermato zero a zero sul difficilissimo campo di Goodison Park (del solito tostissimo Everton di Dyche che dopo i Gunners inchioda pure i Blues) e primato natalizio. Slot non sbaglia un colpo. 39 per i Reds con una gara pensate da recupare (e che gara, l’ultimo Merseyside Derby di sempre proprio al Goodison), 35 per il Chelsea e 33 per i Gunners. Sorridente il loro weekend, a dispetto di Maresca: cinque a uno nel sud di Londra, al Selhurst Park col Palace, doppietta Gabriel Jesus e pokerissimo. Recuperato capitan Odegaard da un mese, a dispetto di qualche punto perso di troppo nella settimana precedente, i Gunners hanno ripreso passo giusto: da cronica inseguitrice, sì, ma non da vertice/capolista, target che insegue ormai da anni (se per due stagione hanno sognato di insidiare quel titolo a tratti accarezzato al Manchester City, quest’anno i biancorossi si ritrovano un’altra di rivale che non sbaglia il colpo, il nuovo Liverpool di Slot, ndr). La nota stonata del weekend dei Gunners diventa Bukayo Saka: uscito in stampelle, probabilmente tendine del ginocchio, nei prossimi giorni determinanti esami strumentali. Arteta e tutto il mondo biancorosso lecitamente preoccupati. Se sorridono eccome i Reds, decisamente meno i Red Devils. Siamo solo all’inizio dell’era Amorim senz’altro, ma il tecnico portoghese non pensava di trovare un contesto del genere: subbuglio a Carrington, senz’altro tecnico, da capir se c’è altro. Sta trovando le stesse difficoltà dei suoi predecessori ed i risultati lo dimostrano: pesantissimo 3-0 Bournemouth, grandinata di fischi all’Old Trafford. United 13° a Natale: fa effetto, fa notizia, eccome. Specialmente quando parliamo di un’istituzione così grossa. Un club che va rifondato. Nota di merito per le Cherries e per il loro allenatore: rivelazione Iraola, capolavoro e quinto posto.
Sport
23 Dicembre 2024
Slot Machine, 6 implacabile: fuga Liverpool, Natale tutto rosso in Premier. United, ancora disastri