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    Cronaca
    27 Dicembre 2024
    Civitavecchia, tunisini truffano lo Stato per oltre 300mila euro: scoperti dalla Polizia di frontiera

    CIVITAVECCHIA – Nei giorno scorsi a Civitavecchia, la Polizia di Frontiera Marittima ha effettuato una delicata indagine relativamente a un gran numero di cittadini tunisini che, sfruttando sussidi, benefit e sovvenzioni erogate dallo Stato per i più bisognosi, hanno illecitamente percepito ingenti somme di denaro pubblico attestando il falso. Nello specifico il modus operandi di queste persone consisteva nel simulare una presenza costante sul territorio italiano, al fine di poter richiedere e ottenere regolare permesso di soggiorno per sé e per la propria famiglia, tra cui numerosi minori, nonché al fine di ottenere svariati bonus, tra cui l’assegno unico, l’assegno di maternità e il bonus famiglia. Tuttavia, una volta ottenute le predette agevolazioni di natura finanziaria, figli e mogli, tornavano nel proprio Paese di origine, la Tunisia, potendo di certo sfruttare a proprio vantaggio le erogazioni ottenute. Nel corso degli accertamenti è emerso che la gran parte dei minori facenti parte dei nuclei familiari disconoscevano totalmente la lingua italiana, non avendo mai frequentato neppure un giorno presso le scuole italiane nelle quali risultavano iscritti e nonostante fossero stati erogati nei loro confronti anche i “bonus istruzione” per l’acquisto dei libri di testo. Analogamente veniva constatata l’indebita percezione degli assegni di inclusione, bonus detrazione spese affitto e per le mamme lavoratrici a favore di soggetti rimasti in Italia solo per pochissimi giorni. L’attività investigativa ha consentito di avviare procedimenti penali nei confronti di nove cittadini extracomunitari, responsabili di aver fraudolentemente percepito dallo Stato Italiano, complessivamente, 300mila euro circa di denaro pubblico. Tale riscontro ha avuto soprattutto l’utilità di portare alla cancellazione d’Ufficio dello status di residenza riconosciuto in Italia ai predetti soggetti e loro familiari, nonché di attivare la procedura di revoca di tutti i permessi di soggiorno indebitamente ottenuti, e quella finalizzata al recupero delle somme erogate in loro favore da parte dell’Inps.