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    27 Dicembre 2024
    Leader Gelli e scintilla Kvernadze: Frosinone, finalmente l’ora della svolta?
    Col due a zero alla Salernitana ripartono i giallazzurri che lasciano l'ultimo posto di B: adesso serve continuità

    Non erano certo le festività natalizie che tutto il popolo giallazzurro sei mesi fa avrebbe sognato o desiderato. Si immaginavano infatti differenti, quando ai tempi ormai pronti a coronare il sogno della prima storica permanenza in massima serie, il teletrasporto a Natale 2024 prospettava un Frosinone impegnato nella lotta salvezza a sgomitare nei bassifondi sì, ma quelli di Serie A. Invece quella notte da incubo chiamata Udinese ha cambiato tutto: la retrocessione, la depressione, il fallimento Vivarini, un effetto a catena che ha significato disastro e torbidissime acque retrocessione, sì, ma quelle di B. E allora Greco, scommessa e promozione, per salvare il salvabile, ripartire in qualche maniera, per ripartire, doverosamente. E ieri forse è arrivata la vittoria più importante degli ultimi mesi, quella che adesso sì a pochi passi dal 2025 deve innescare rimonta, filotto, risultati positivi per scappare il prima possibile da acque pericolosissime. Il Frosinone prima di ieri e lo scontro diretto con la Salernitana era fanalino di coda. Greco è stato bravo a scegliere la soluzione più logica: partire avvolto e coperto col 3421, sistema che aveva dato i frutti più dignitosi nella sua gestione, per poi lanciar l’assalto nella ripresa con Kvernadze, quando si doveva vincere. E sono arrivati i tre punti. Il cambio è vincente: azione personale e gran gol, assist al bacio per Ambrosino e tre punti in cassaforte. Ma decisivo, soprattutto, il ritorno dell’uomo miglior della rosa ciociara in mezzo al campo: Gelli, motore e leader, tecnico e marcia, tempi perfetti. Se c’è lui, torna un’altra squadra. Tre punti dunque di fondamentale importanza in una classifica così corta: dall’ultimo al quartultimo posto in mezzora salernitana, scavalcati proprio i diretti concorrenti campani, Cosenza e SudTirol che restano in fondo. Adesso solo qualche ora di recupero, analisi tattiche, preparazione mentale: domenica c’è l’ultima battaglia di un 2024 devastante, quella a Castellammare. Serve impresa e continuità, poi sosta.