VITERBO – Che ne sarà della scuola del Carmine? La domanda attanaglia da tempo i viterbesi e i docenti della scuola e la nuova riorganizzazione, da poco confermata dalla Regione che ha – de facto – ignorato gli appelli degli enti territoriali della Tuscia, sembra sconvolgere di molto le scuole del capoluogo. La Regione ha infine confermato i durissimi tagli, riorganizzando – allo stesso tempo – le scuole del capoluogo che erano collegate al Carmine.
Si comincia con la Tecchi. La scuola media sarà aggregata alla già grandissima Canevari. La scuola dell’infanzia di Via San Pietro, invece, sarò annessa direttamente alla Pietro Vanni, altra scuola che ormai è un vero colosso, con tutte le problematiche annesse alla gestione di un così gigantesco complesso scolastico.
La scuola dell’infanzia di via Lago Trasimeno e la primaria De Amicis, invece, faranno capo alla Egidi a partire dal prossimo anno scolastico (da settembre 2025). La Fantappiè, da parte sua, assorbirà le scuole dell’infanzia di Tobia e quella del Centro Storico di via Emilio Bianchi, così come la primaria dell’Alceste Grandori.
A nulla sono valsi anche gli appelli dei tanti docenti e della dirigente della scuola del Carmine, Anna Grazia Pieragostini, che fine all’ultimo avevano tentato di scongiurare i tagli che, immancabilmente, causeranno problematiche di gestione e avranno ripercussioni sulla didattica (e sugli alunni).
Ancora una volta, la Provincia si è purtroppo rivelata come un ente con sì voce in capitolo, ma una voce che non ha alcun reale potere decisionale e di imporsi su scelte scellerate che non tengono davvero conto dei casi specifici legati ai territori..