di Simona Tenentini
VITERBO – C’è aria di crisi nel centrodestra e, a quanto pare, le responsabilità sono tutte da attribuire a Fratelli d’Italia.
Perlomeno ad analizzare, attentamente, il contenuto della recente nota della Lega, in cui l’alleato, attualmente di minoranza, le suona, e sonoramente, ai “Fratellini”.
“Il valore del centrodestra è superiore alla somma dei singoli partiti. Ma qualcuno, all’interno della coalizione, pare proprio non volerlo capire, ostinandosi ad andare avanti seguendo la rigida regola matematica per cui chi ha più consensi comanda e detta la linea e chi ne ha meno deve necessariamente adeguarsi oppure può anche andarsene per la sua strada. – scrive la Lega – Di certo non era questa la filosofia che ha visto nascere e affermarsi la coalizione per molti anni, quando il collante era il dialogo finalizzato a ricomporre le diverse posizioni per avere una squadra compatta e unitaria.
Con il paradosso che era proprio il partito con più consensi a sentire addosso la responsabilità di mantenere in piedi la coalizione e quello, di conseguenza, anche più disponibile a fare concessioni. Così è stato quando era la Lega ad avere più peso all’interno della coalizione.”
E, a questo punto, l’analisi, impietosa ma concreta.
“Non ci sembra che l’aria sia più questa, però. Con il rovesciamento delle percentuali di consenso, ogni volta che si è cercato di intavolare una trattativa, ci siamo ritrovati ad andare a sbattere contro quel pallottoliere che qualcuno oramai innalza ossessivamente a libro della legge sacra a cui obbligatoriamente tutti devono sottomettersi, per poi ritrovarsi sconfitti proprio da quella stessa regola dei numeri, invocata a giustificare ogni pretesa. Perché è proprio la matematica a dire che da soli, nessuno va da nessuna parte. Diciamo le cose come stanno: a Viterbo il dialogo all’interno del centrodestra si è completamente azzerato. E per dirla tutta, forse è avvenuto proprio perché a qualcuno non interessa più fare il gioco di squadra, anche se questo significa perdere la partita. Lo dimostra il disastro di Tarquinia, il patto rotto a Civita Castellana, il pericoloso incrinarsi di quello a Vetralla. La Lega è ancora disponibile a ricostruire quel dialogo interno che ha rappresentato per molto tempo le fondamenta della casa di centrodestra, dove ogni partito aveva pari dignità indipendentemente dal peso politico.”
In conclusione la velata, e nemmeno tanto, minaccia: “Ma se l’idea che si vorrà continuare a portare avanti è quella di considerare gli alleati dei meri portatori d’acqua, al quale non concedere alcuno spazio e negandosi a qualunque forma di dialogo, condivisione, collaborazione, scambio di idee e visioni, presto non lo saremo più.”