CIVITAVECCHIA – Sono passati cinquant’anni dall’uccisione di Giuseppe Passerini.
L’appuntato degli Agenti di custodia ha perso la vita il 2 gennaio 1974 mentre era in servizio a Civitavecchia.
L’uomo lavorava nelI’Istituto di trattamento per giovani adulti quando è stato colpito da un ergastolano armato di pistola.
“Sotto la minaccia dell’arma – raccontano dalla Polizia penitenziaria -, il detenuto aveva precedentemente costretto un sottufficiale dell’ufficio servizi a farsi accompagnare alla porta carraia con l’intento di evadere. Ma Passerini, che ha intuito il pericolo, prima spinge il sottufficiale all’interno della porta carraia e poi tenta coraggiosamente di bloccare le uscite.
In quel momento l’ergastolano gli spara una prima volta a bruciapelo. Poi, afferrate le chiavi, prima di scappare, esplode altri due colpi verso il corpo ormai privo di vita. L’appuntato Giuseppe Passerini è stato riconosciuto dal ministero dell’Interno ‘Vittima del Dovere’. Alla sua memoria è intitolata la Casa di reclusione di Civitavecchia”.