Ed è un manifesto di realtà, ambizione e soprattutto dimensione quello con cui il Napoli s’impone a Firenze. Un Napoli spietato che sul tabellino sbrana tre a zero la Fiorentina, la creatura di Palladino stavolta colpevolmente ingenua. Sono tutte azzurre le tinte e le stesse copertine del sabato di Serie A dei giorni d’Epifania e di Supercoppa. I partenopei brindano al nuovo anno nel migliore dei modi, sfruttando e capitalizzando al massimo ogni errore toscano: ad ogni ingenuità la compatta armata di Conte sta lì, ne approfitta, ti mina e ti mangia. Ed alla fine bella scorpacciata fiorentina: azione personale del funambolo Neres, Lukaku dal dischetto sull’errore di Moreno, tris di McTominay stavolta sull’ingenuità di Comuzzo. Tre a zero al Franchi: risultato manifesto. Per la Fiorentina a dispetto del glorioso ed orgoglioso pari in casa Juve momento d’appannamento con la terza sconfitta nelle ultime quattro, seconda consecutiva al Franchi dopo il capitombolo con l’Udinese. Sarà possibilità per il Milan d’accorciare da latitudini Champions, per la Juve di mettere la freccia e per la stessa Lazio di sognare. Dall’altra parte la mentalità di chi è tornato grande: ricostruzione su base Conte, senza espressione o bellezza bensì compattezza e concretezza, mentalità vincente, squadra forte, fisica e chi ti sa freddare quando deve e quando conta. Ecco perché il Napoli è lassù e resterà lì, tornata capolista, quantomeno per altri 10 giorni, in attesa dei recuperi di Inter e Atalanta. Una vittoria che significa tanto perché arrivata tra mille difficoltà offensive: senza Politano, ma soprattutto senza Kvara. 44 per gli azzurri, 41 per la Dea, 40 per l’Inter campione d’Italia ma come sempre padrona del suo destino: per Inzaghi due gare da recuperare rispetto agli azzurri di Conte. Un 19° ed ultimo turno di A che s’era aperto per completezza d’informazione proprio nel primo pomeriggio col primo anticipo del programma spezzatino annunciato stamattina: a Venezia 1-1 Empoli, solida realtà toscana e rimpianti lagunari.