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    Cronaca
    6 Gennaio 2025
    Viterbo – Vandalizzato il camper dell’archeologo Alberto Pichardo: “Sono stati dei viterbesi, mi hanno rubato tutto”
    Il ricercatore, giunto a Viterbo per cercare la tomba di Alessandro IV, attacca duramente e con estrema forza la sicurezza della città

    VITERBO – Una gravissima vicenda è avvenuta nelle ultime ore, con il camper dell’archeologo Alberto Pichardo, noto per essere giunto nel capoluogo della Tuscia anni fa alla ricerca del corpo di papa Alessandro IV, preso d’assalto da una banda di giovani che lo hanno prima messo a soqquadro e imbrattato, disegnando simboli fallici, e poi derubato, portando via attrezzatura e il suo importante computer.

    A renderlo noto è lo stesso archeologo, che ha espresso la sua enorme indignazione attraverso i social, pubblicamente. “Dei ragazzi viterbesi sono entrati nel mio camper. Hanno fumato le canne, lo hanno imbrattato e rubato il PC e gli attrezzi”, ha scritto in un post.

    “Viterbo è molto accogliente – ha poi aggiunto ironicamente – Soprattutto quando mi entrano nel camper e me lo imbrattano con disegni di cazzi e cazzoni. Grazie Viterbo”.

    Alla richiesta di come l’archeologo e ricercatore sapesse con certezza l’origine dei suoi “assalitori”, Alberto Pichardo ha fatto sapere di aver visto con i suoi occhi il groppo di vandali uscire dal camper e tornare alle proprie case, le case popolari nei pressi del parcheggio per camper dove aveva lasciato il suo mezzo.

    “Per chi mi chiede come sappia che erano viterbesi, li ho visti uscire dal mio camper – sottolinea – Ragazzi delle case popolari vicine al parcheggio. Adesso ho paura per il camper che con tanti sacrifici mi sono fatto per girare per l’Italia e non solo per fare dei documentari”.

    La protesta di Pichardo non si ferma però qui.

    “E se succede a me, succede anche ai turisti che là parcheggiano – scrive ancora – Un biglietto di visita della città veramente triste. Città che con tanto amore ho scelto per vivere e che ogni giorno più mi delude. Da non averne accolto un grande progetto, come la ricerca della tomba dell’unico papa nascosto della storia, ad essere morta, non sicura e chiusa. Ecco perché i giovani se ne vanno, e quelli che non scappano è perché non riescono a farlo. E chi la sceglie per vivere con il tempo capisce d’aver fatto una scelta dubbiosa. E questo è un pensiero che sento ormai in continuazione”.

    Una fortissima critica, sicuramente dovuta anche dalla paura generata dall’efferato gesto subito e dalla rabbia, sicuramente enorme, che l’archeologo deve aver provato nel vedere la sua proprietà vandalizzata, distrutta e i suoi beni rubati.