MONTEFIASCONE – “È a lei che mi rivolgo dottoressa Cicoria (le attribuisco il titolo perché tanto al comune di Montefiascone non c’è bisogno di laurearsi per potersi dichiarare tale, e così in uno slancio di magnanimità di inizio anno, anche a lei voglio concedere l’onore) proprio a lei che augura un buon 2025 facendo sue le considerazioni di altri sullo “screditare”.
Questa deprecabile attività che fino a non molto tempo fa ha così tenacemente praticato, e vede dottoressa, lo screditare è tale, quando gli attacchi che si portano risultano infondati, e quelli che l’hanno vista protagonista sono stati tutti valutati infondati dagli Organi a cui lei stessa si è rivolta per avere giustizia, le sue aggressioni hanno soltanto creato un grave danno al Comune che ha dovuto sobbarcarsi l’onere delle spese legali dei tanti giudizi che lei ha intentato. Questo è screditare!!! Il resto sono soltanto chiacchiere alimentate dalla Sua necessità di una sciatta propaganda.
Le mie critiche fondano le basi su fatti certi cristallizzati dal tempo che nessuno potrà più modificare e che restano e resteranno lì a testimoniare una decadenza inarrestabile che il vostro e il suo amministrare sta provocando alla nostra città.
In uno slancio di onestà che le auguro di avere in questo 2025 non potrà non ammettere che le vicende asilo nido non appartengono alla mia fantasia, ma a fatti realmente accaduti, da collegare a scelte sbagliate, a pratiche condotte male, alla poca sensibilità e attenzione nei confronti di chi del servizio ha bisogno, e a questo punto anche all’assenza di professionalità adeguate per affrontare momenti di criticità.
La macchina organizzativa del Comune è stata così gravemente compromessa da non essere più in grado di assolvere ai propri compiti con chiarezza, puntualità e competenza: si procede sempre in emergenza sempre in ritardo, talvolta producendo atti non attendibili o addirittura falsi e di questa affermazione dottoressa, non ho timore di assumermi la responsabilità, nonostante le vostre minacce (è stato depenalizzato l’abuso d’ufficio, non il falso in atto pubblico!) questo dovrebbe ricordarlo ai funzionari del Comune, facendo presente che quella non è una zona franca per tutti, ma al contrario ognuno si assume la responsabilità di ciò che fa e di quello dovrà risponderne anche personalmente e patrimonialmente.
L’occasione offerta dal Ccnl degli enti locali era veramente unica per riorganizzare, almeno in parte, l’organigramma del Comune, le progressioni verticali, se da un lato mettono a disposizione del personale meritevole l’opportunità di una crescita in carriera, dall’altro rappresentano per l’Ente lo strumento straordinario per dotarsi di professionalità adeguate in un’ottica organizzativa che risponda alle reali esigenze di lavoro.
L’istituto della progressione è utilizzabile fino al 31 dicembre 2026, anche qui però cara dottoressa, mi sembra proprio che sia stato tutto travisato: delle esigenze organizzative del Comune solo in parte si è tenuto conto, mi sembra più che altro che il “life motive” in tanti casi sia stato il regalo sotto l’albero ad alcuni dipendenti!!! Anche io sono per i regali, ma prima l’interesse generale!
Perché un così massiccio addensamento di funzionari nella Polizia municipale, dove così tanti “generali” non hanno neppure una “truppa” da dirigere?
Poi è sempre la fretta “cattiva consigliera” a generare situazioni paradossali: alla progressione per funzionario amministrativo concorrono tre dipendenti, viene stilata la graduatoria, il primo classificato rinuncia perché avendo partecipato alla progressione per funzionario nell’area di vigilanza, sceglie quest’ultima collocazione forse perché più congeniale alle sue aspirazioni; il secondo classificato, pur avendo presentato istanza, quindi avere espresso l’intenzione e dato la propria disponibilità, in extremis, anzi direi oltre il tempo massimo, decide (dopo “fughe vigliacche davanti ai cancelli” a bordo dell’auto della sindaca) di rinunciare, così ecco il paradosso, la progressione viene assegnata alla terza classificata, la seconda classificata rinuncia all’occasione di una vita (avete letto bene)! Perché? È profondamente innamorata della terza classificata e non vuole deluderla? Oppure perché così facendo consente di realizzare un impegno della sindaca o di altri nei confronti della terza? In cambio di una promessa che la seconda “non potrà rinunciare” inficiando così il principio del merito su cui poggia la progressione. Altro che screditare. Cose da chiodi!”.
Lo fa sapere in una nota il consigliere comunale Paolo Manzi.