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    Cronaca, Sport
    8 Gennaio 2025
    Giornalismo sportivo italiano un lutto: s’è spenta una leggenda, se ne va Rino Tommasi

    Se ne va una leggenda. Un volto iconografico. Un volto con cui sono cresciute generazioni. All’età di novanta anni s’è spenta infatti una vera e propria istituzione, un punto di riferimento storico decennio per decennio del giornalismo sportivo nazionale. S’è spento Rino Tommasi, volto e iconografia tricolore di Boxe e soprattutto tennis. Lui, a tratti folkloristico grazie a quella sua simpatia dilagante, quei modi di fare semplici, genuini e dietro le quinte cavallereschi, apprezzato da tutto il popolo italiano e da centinaia di colleghi, persino adorato. Capacità maniacale nel ricordare e quindi esprimere statistiche: per decenni soprannominato “ComputeRino”. Nato nella sua Verona nell’ormai remoto e lontano 1934, nel dopoguerra fu prima corrispondente milanese per il Corriere dello Sport negli anni della sua esplosione, fino a diventare prima firma tennistica e del pugilato per la Gazzetta dello Sport. Tant’è che l’imprenditore italiano più importante e cavallo rampante dell’economia del Bel Paese, Silvio Berlusconi, non ci pensò due volte: lo chiamò, lo persuase e lo convinse in pieni anni ottanta, lo rese Direttore dello sport e dei servizi sportivi per la neonata Mediaset, dove Tommasi potè esprimere qualità e lungimiranza, idee, espansione, portando in Italia gli sport americani. Sbarcato in televisione dunque, nei decenni successivi a cavallo tra novanta e primi duemila divenne celebre per le sue telecronache tennistiche, espressioni uniche che hanno marchiato la storia del lessico di questi sport; famose le sue telecronache di pugilato stesso, noto il suo impegno e la sua caparbietà anche come organizzatore di eventi di boxe. Una carriera condita da straordinari numeri e successi: oltre ad aver seguito ben 13 edizioni delle Olimpiadi, fronte tennistico fu premiato come firma dell’anno ATP nel 1882 e nel 1991.